Non era la Fiorentina di Via Bellini ma la squadra di Francesco Baiano era il cuore di Firenze.
Oggi allenatore dell’Aglianese, vanta un passato da calciatore di primo piano con la maglia viola. In esclusiva ai microfoni di News.Superscommesse.it è intervenuto – in questo particolare estratto dell’intervista – Baiano parlando proprio della Viola di Vincenzo Italiano e di Gabriel Omar Batistuta, suo ex compagno di squadra.
Partiamo dal tuo grande amore per la Fiorentina. È vero quello che scrivono in molti e cioè che, come caratteristiche, Beltran ti assomiglia molto?
“In realtà no. Beltran è un giocatore tecnicamente bravo, che viene fuori a prendere la palla, non sta lì ad aspettarla e non è un centravanti d’area. Però, a cominciare dalla fisicità che ha, ma anche per altro, siamo completamente diversi. Una cosa sola ci accomuna: il tanto movimento per aiutare la squadra, aprendo gli spazi per gli esterni e i centrocampisti, in quello siamo uguali. Vincenzo (Italiano, ndr), con quel paragone, voleva solo dare un’indicazione di massima, presentando il nuovo acquisto di fronte ad un pubblico formato in maggioranza da persone che non lo conoscevano”.
Com’era Batistuta giocatore lo sappiamo tutti, ma come si comportava fuori dal rettangolo di gioco?
“Ragazzo semplice, si comportava da grande professionista anche fuori dalle partite. Era una persona la cui compagnia era davvero gradevole. Riusciva a essere molto simpatico, senza dover parlare moltissimo. Una qualità che non hanno in molti”.
Baiano, da allenatore, ci spieghi come si entra nella psicologia dei propri calciatori quando si hanno più obiettivi da raggiungere?
“Torno sulla Fiorentina e ti faccio l’esempio di Vincenzo Italiano. Deve scegliere un obiettivo principale oppure continuare a concentrarsi su tutti? Io farei come sta operando il tecnico viola. Non si sceglie un obiettivo a 5-6 mesi dalla fine della stagione; puoi farlo ad 1 mese dal traguardo, se sei lontano da qualcosa, allora ti butti con tutte le tue forze su altro. Mai prima”.