Stadio Franchi, Commisso stimola il Comune

In una lunga intervista rilasciata al Corriere Fiorentino, il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ha affrontato diversi temi, dal progetto dello stadio Artemio Franchi alla situazione della squadra, tracciando un bilancio dei suoi anni alla guida del club viola.

Commisso ha parlato chiaramente della necessità di un accordo chiaro per il futuro dello stadio: “Se c’è l’opportunità, se si fa in fretta, e se il controllo totale dello stadio sarà della Fiorentina, con una concessione lunga, per gestire marketing, costi, ricavi, potremmo metterci attorno a un tavolo per vedere se potremo aiutare a finire questo progetto”. Il presidente ha criticato la gestione attuale degli impianti sportivi in Italia, sostenendo che i club dovrebbero avere maggior controllo: “Io non capisco perché in Italia gli stadi debbano essere di gestione dei Comuni. Io invece penso che debbano essere gestiti dai club”.

La questione del Franchi è stata al centro del dibattito negli ultimi mesi, con Commisso che ha investito notevolmente nel Viola Park, ma ora guarda al futuro con cautela: “Non voglio mettere soldi, però se c’è la possibilità di fare qualcosa e di farla presto, se ne può parlare”. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di avere garanzie in termini di tempi e costi, aggiungendo che la Fiorentina ha bisogno di continuare a giocare al Franchi durante i lavori di ristrutturazione.

“Manca solo un trofeo, ma puntiamo in alto”

Sul fronte sportivo, Commisso ha espresso la sua soddisfazione per i progressi della squadra, pur riconoscendo che manca un successo concreto: “In questi anni ci è mancato solo un trofeo. Abbiamo perso tre finali, ma la squadra è cresciuta e ora l’obiettivo è arrivare più in alto del 7° o 8° posto”. Ha anche difeso le scelte fatte in passato, come la cessione di Dusan Vlahovic, sottolineando che era inevitabile: “È stato giusto cedere Vlahovic: se non li lasciavamo andare, se ne sarebbero andati a zero. I 150 milioni incassati ci hanno aiutato a costruire la squadra”.

“Nico? Non volevo venderlo, ma cosa potevo fare…”

Il presidente ha parlato anche di Nico Gonzalez, confermando che non voleva cederlo: “Nico io non volevo mandarlo via, ma che devo fare… Gli avevamo allungato il contratto”. Commisso ha raccontato di aver cercato di avvicinarsi al giocatore durante il ritiro dell’Argentina, ma senza riuscirci: “Quarta è venuto a salutarmi, Nico è rimasto in camera. Forse era stanco…”.

Infine, ha ribadito la sua fiducia nel progetto tecnico, lodando il lavoro del direttore sportivo Daniele Pradè e puntando su nuovi innesti come Kean e Gudmundsson: “Kean arriva da anni importanti, e Gudmundsson non è certo una scommessa”.

Con una squadra più forte rispetto alla scorsa stagione e con un progetto stadio ancora in bilico, la Fiorentina di Commisso continua a guardare al futuro con ambizione, cercando di portare a Firenze quel trofeo che i tifosi aspettano da tempo.