Il nuovo allenatore Giovanni Bucaro si è presentato questo pomeriggio alla stampa, ha aperto la conferenza presentando il nuovo staff.
“Vi presento lo staff che lavorerà con me in queste ultime partite: i collaboratori Roberto Gallastroni e Alessandro Violetti, il preparatore dei portieri Claudio Luzzi e il preparatore atletico Alessandro Ducci. Voglio fare un saluto ad Eziolino Capuano perché è un amico e un collega e quando c’è un esonero è una sconfitta per tutti”.
“Mi sento l’allenatore dell’Arezzo per il presente e la mia testa è già alla partita con la Spal” – ha commentato Bucaro – “Parlare dell’anno prossimo mi sembra prematuro, anche perché non sappiamo come finiremo questo campionato”.
Stamani il neo allenatore ha presieduto il primo allenamento e ha preso contatto con i giocatori amaranto: “Ho avuto buona impressione della squadra, ha delle qualità importanti per la categoria e per il girone. Nell’ultimo periodo non ha fatto benissimo nei risultati, ma ho trovato una situazione positiva e mi auguro di lavorare bene soprattutto a livello mentale. Ho allenato 2 anni Sabatino e ho giocato con Gambadori. Ho visto in precedenza qualche partita dell’Arezzo e sto continuando a farlo per capire le caratteristiche di tutti i giocatori. La squadra nella rosa ha dei giocatori da buona classifica, mi auguro che sotto l’aspetto mentale ritrovi la giusta motivazione”.
Sulla richieste da parte della società: “L’obiettivo è chiudere subito il discorso salvezza. La società mi ha chiesto di uscire da questa situazione che si è fatta un po’ caotica ultimamente e chiudere subito il discorso salvezza. De Martino si allenerà con noi, però la situazione rimarrà cosi. Greco e Bentancourt rientrano tra i convocabili. Non voglio stravolgere la squadra a livello tattico. Voglio ringraziare chi mi ha dato questa possibilità, una nuova opportunità per il mio futuro, mi auguro che possa essere oltre che un rilancio anche un trampolino per il futuro. Sicuramente il più 6 è un vantaggio, però è una situazione da andare a chiudere subito e non si può rischiare nulla. Ha accettato subito perchè Arezzo è una società di grande tradizioni, ho avuto parole eccezionali di come è la città. Ho rifiutato altre situazioni perchè non mi convincevano le società, ho la voglia di lavorare e mettermi in discussione. I migliori anni li ho fatti nel Foggia di Zeman, ma ho avuto tanti allenatori. Ho preso qualcosa da ognuno di loro”