In città cresce l’attesa per una sfida che mancava in campionato da nove lunghi anni. Carrarese-Spezia non potrà mai essere una partita come tutte le altre. Per la gente di questa terra è “Il Derby”, assieme a quello contro la Massese, dove oltre ai tre punti in palio c’è molto di più. Sentimenti, stati d’animo, emozioni uniche che allo stesso tempo uniscono e dividono. Di partite tra Carrarese e Spezia ne sono state giocate tantissime. Una sfida infinita il cui inizio praticamente coincide con quello del gioco del calcio. Anche per questo siamo andati a sentire uno che di partite infuocate contro lo Spezia ne ha vissute parecchie durante la sua lunga carriera a piazza Vittorio Veneto: Walter Devoti. Non c’è bisogno neanche della presentazione: Devoti è uno che la fede per la Carrarese c’è l’ha scritta nel cuore, e non solo. L’ex dirigente azzurro non nasconde di sentire in particolar modo questa partita, come tutti i veri tifosi azzurri: «Il derby con lo Spezia è una partita speciale per tutti, in primis per dirigenti e giocatori». Racconta Devoti su Il Tirreno di oggi. «A me piaceva tantissimo anche quello con la Massese. Mi manca, perché con i massesi è ancora più bello: c’è lo sfottò, ma non c’è antipatia. Invece i tifosi dello Spezia, sportivamente parlando, mi sono antipatici. Quando andavo a La Spezia, io e il dottor Teneggi eravamo spesso bersagliati da offese, sputi e tiri di bottiglie. Le polemiche dei giorni scorsi? Quelle lasciamole ad altri. Quello che fanno i dirigenti della Carrarese va sempre bene. Sarò pure di parte, ma io starò sempre dalla parte della Carrarese e di chi è con la Carrarese. Non bisogna cascare in certi trabocchetti, meglio pensare alla partita». La Carrarese è una squadra giovane. Potrebbe sentire troppo la pressione? «Io ho fiducia nel gruppo storico. I vari Gazzoli, Corrent, Anzalone. Sono gente navigata che sa come comportarsi e saprà preparare i compagni più giovani. Poi dentro la nostra squadra c’è un giocatore importantissimo, un carrarino doc, che mi ricorda tanto Giorgio Figaia, ed è Diego Vannucci: un ragazzo eccezionale, di un’umiltà incredibile. Ho avuto il piacere di conoscerlo. Pensate che due anni fa per tutta la stagione dopo gli allenamenti veniva a Carrara a portare i dvd per le partite avversarie che si faceva dare dai dirigenti della Lucchese. Lui conosce la nostra realtà e spiegherà tutto ai suoi compagni. Pronostici non ne faccio per scaramanzia, ma domenica la Carrarese farà una grande prestazione e il pubblico di Carrara si divertirà. L’importante è che i giocatori non arrivino alla partita troppo carichi. Servirà la massima intelligenza. Dico questo perché purtroppo in passato ho visto derby condizionati da nervosismo, espulsioni, furberie, palloni che sparivano e quant’altro. Ricordo un allenatore che offese per novanta minuti Marcello Carli, uomo eccezionale sul piano sportivo. A fine partita questo allenatore gli chiese scusa, però resta il fatto che il nostro giocatore fu offeso per tutta la partita. Ecco, non dobbiamo cascare in trabocchetti e provocazioni. Noi dobbiamo stare calmi, pensare alla partita e vedrete che domenica ci divertiremo. I soldi spesi non contano nel calcio. Conta fare le cose per bene e la Carrarese ha una buona squadra, state tranquilli. Tra l’altro ho scommesso una cena con una persona che la Carrarese a fine stagione arriverà tra le prime cinque. Io ci credo, perché ha un gruppo solido. Poi ha un allenatore, Stefano Sottili, che è uno di quei “nemici” per i quali ho sempre nutrito stima, così come Stefano Mariani della Massese. Due “nemici” ai quali stringevo volentieri la mano, perché estremamente leali e sportivi. Sottili è un condottiero eccezionale e domenica farà la sua parte. E’ un uomo molto intelligente. Sentirà anche lui la partita, ma è un professionista vero. E poi la squadra sarà sorretta da un pubblico straordinario. Come dico sempre, i tifosi di Carrara sono fra i migliori in Italia. Qualcuno deve capire che il pubblico ce lo abbiamo anche noi a Carrara, forse anche più maturo di altri». A proposito di tifosi, Devoti ne ricorda uno speciale: «Michele Stefanini, un uomo eccezionale che ama la Carrarese come i suoi figli. Nella stagione 1987-88 vincemmo la C2 contro squadroni fortissimi: li schiantammo tutti. Così Stefanini regalò una spilla d’oro con i colori giallo e azzurri a me, a Orrico e al presidente Grassi. Su questa spilla c’era scritto: “Carrarese, una fede”. Bellissima, la conservo ancora gelosamente». Rimanendo in tema amarcord, quali derby si porta maggiormente nel cuore? «Il famoso 4-0 del 1993 con le reti di Ratti e Fermanelli giocato qua a Carrara. Mi vengono ancora i brividi solo a pensarci. Poi ricordo volentieri quando vincemmo 2-1 a La Spezia dopo 27 anni di astinenza. Era il campionato 1989-90 con allenatore Beppe Savoldi. Facemmo una grandissima partita. Vincevamo 1-0 con Pistella, poi l’arbitro s’inventò un rigore per loro, ma subito dopo Lazzini partì da metà campo e segnò un gran gol. Anche quella volta lo Spezia era partito coi favori dei pronostici. Vennero più di mille persone ad aspettare il pullman della squadra. Fu una gran festa. Cose che non puoi dimenticare. Un’altra bellissima partita fu il 3-2 in rimonta e con l’uomo in meno del 2000-01 sempre a La Spezia (doppietta di Salvi e punizione di Granozi ndc). Era l’anno di Gian Cesare Discepoli, un altro che teneva tantissimo al derby. Non vi dico la goduria: era come aver vinto alla lotteria. Un altro derby indimenticabile è quello perso ai tempi di Marcello Lippi (1988-89 ndc). Eravamo in testa alla classifica e perdemmo 1-0 in casa. Subimmo gol dopo neanche un minuto da Tacchi, poi iniziammo l’assedio a Fort Apache. Prendemmo pali e traverse, ma non riuscimmo a pareggiare. Un “furto con scasso” e loro ebbero pure il coraggio di dire che la vittoria era meritata. Nonostante la sconfitta, quel grande pubblico ci applaudì per non so quanti minuti dopo il fischio finale».