Dopo una trattativa in gran segreto la Carrarese ha ufficializzato l’ingaggio di Sandro Turotti come “Direttore dell’Area Tecnica”. Una gradita sorpresa: non solo la società di piazza Vittorio Veneto ha mantenuto il massimo riserbo sull’operazione, ma si è garantita i servigi di un professionista molto conosciuto in ambito calcistico, con trascorsi anche in serie B.
Nato a Biella nel 1962, Turotti vive nel calcio da vent’anni, rivestendo a seconda dei casi incarichi di Direttore Generale o Direttore Sportivo. Ha lavorato per Biellese, Pro Vercelli, Legnano, Albinoleffe e Cremonese, dove è rimasto per quattro stagioni dal 2008-09 al 2011-12 prima di approdare alla Carrarese. Una figura che viene a rafforzare la Carrarese Calcio nell’ambito delle scelte sportive e voluto fortemente dalla proprietà con uno scopo ben preciso: aiutare a programmare. Il segnale che manda Gigi Buffon è chiaro e forte. Nonostante le difficoltà e una classifica traballante, il portiere di Juve e Nazionale rilancia il proprio impegno come numero uno della Carrarese, portando in azzurro un professionista navigato. A Turotti è stato offerto un contratto che terminerà la prossima stagione: l’idea della società è quella di finire nel miglior modo possibile questo campionato, cercare di centrare la salvezza, ma cominciare anche a programmare il futuro.
In sala stampa al fianco di Turotti c’è il direttore generale Cristiano Bottici che fa una precisazione: «Sandro Federico rimane il nostro direttore sportivo. Turotti sarà una figura di supporto con più ampio mandato, riguardante anche il settore giovanile. In altre parole sarà il garante di tutta l’area tecnica della Carrarese Calcio. E’ un qualcosa in più che la proprietà ha voluto inserire nell’organigramma. Una società si rafforza con le risorse economiche, che qui sono quelle che sono, ma soprattutto con le risorse umane. Mettere le persone giuste nel posto giusto a volte è la cosa più importante. Con questo non vogliamo rinnegare le scelte fatte ad inizio stagione. Turotti arriva per strutturare ancora di più quell’ambito sportivo che secondo la proprietà doveva essere potenziato».
Prima di iniziare la vera e propria presentazione Sandro Turotti ha voluto ricordare Andrea Tagliaferri, suo giocatore alla Pro Vercelli e a Legnano, scomparso tragicamente nel 2004 per un incidente stradale: «Voglio dedicare un pensiero ad un giocatore che è rimasto troppo poco qua a Carrara, ma che avete tutti quanti apprezzato: Andrea Tagliaferri. Un bravissimo ragazzo che porto sempre nei miei ricordi». Ha dichiarato il nuovo direttore della Carrarese da oggi operativo a tutti gli effetti. «Voglio ringraziare la proprietà e chi la rappresenta, per questa opportunità. Se ho accettato questa chiamata è perché sono contento del progetto e quello che la proprietà ha in mente di fare per il futuro. Al di là di questo c’è da affrontare subito l’impegno di questi mesi. Abbiamo un compito importante: dare tutti insieme un contributo per portare la nave in porto e fare in modo che la squadra possa disputare il prossimo anno sempre in questa categoria».
La sua carica sarà quella di “Direttore dell’area tecnica”, può spiegarci esattamente quali saranno le sue funzioni?
«L’intenzione della proprietà è quella di creare una struttura dove io sarò il responsabile della parte tecnica. Vedremo di conoscere tutte le risorse che ci sono e se ci sarà la possibilità di averne altre per creare qualcosa per il futuro, magari costruire un reparto scouting. Un qualche cosa per la prima squadra, ma anche per il settore giovanile. Chiaramente una società, per essere strutturata e programmata negli anni, deve avere anche un settore giovanile importante. Il programma è bello, c’è entusiasmo da parte della proprietà, però dobbiamo fare tutto a piccoli passi, con le risorse che abbiamo».
Ha parlato con Gigi Buffon?
«Abbiamo avuto modo di parlare con Cristiano (Bottici ndc) che ha fatto da tramite fra noi due».
Qual’è il primo obiettivo a brevissimo tempo che si pone di raggiungere qui alla Carrarese?
«Sicuramente cercare di fare di tutto per ottenere un risultato positivo domenica. Quella è la cosa più importante. Poi ci sarà la domenica successiva e così via. La situazione è difficile. Bisognerà ottenere questa salvezza, poi penseremo a tutto il resto».
Ha mai vissuto situazioni di questo tipo nella sua carriera?
«Purtroppo si. Con l’Albinoleffe in B mi sono trovato ultimo a marzo e poi ci siamo salvati ai playout da quintultimi. Ho vissuto anche altre stagioni difficili. Ogni tanto si lotta per vincere, altre volte per non retrocedere. Personalmente sono soddisfatto di questa opportunità, perché penso che qui ci sia la possibilità di fare bene. La proprietà ha voglia ed entusiasmo, noi dobbiamo cercare di crearne ancora di più per poter lavorare nel modo e nei tempi che sono quelli di oggi, in un mondo difficile, dove i soldi non piovono certo dal cielo. L’aspetto economico è sicuramente la cosa che ho guardato di meno. Sono venuto per costruire qualcosa che mi è venuto bene già in altre parti. Con la proprietà abbiamo parlato di tante cose e ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d’onda: di come strutturare il settore giovanile e la prima squadra, come potenziare la società dal punto di vista tecnico».
Nota finale: lo scandalo scommesse del 2011 partì proprio da una denuncia di Turotti, ai tempi direttore della Cremonese. Quella denuncia permise di scoprire l’avvelenamento dei calciatori grigiorossi nel match contro la Paganese da parte del portiere Paoloni.
«E’ stata una cosa molto brutta e spiacevole – commenta il direttore. Al termine di una partita i giocatori avevano avvertito grossi problemi, con giramenti di testa. Non stavano bene. Abbiamo fatto fare delle analisi e quando è stata rilevata la presenza di sonnifero, sono andato a denunciare la cosa. Poi sono venute fuori altre storie. Tutto è iniziato da me, però è una cosa che mi pesa molto. E’ stata una brutta pagina, perché non è bello avere dei nemici in casa».