La Carrarese conquista il primo successo esterno stagionale, sfatando a Gubbio un tabù che resisteva da 15 mesi, e come a Piacenza il 30 ottobre 2011 (quando segnò una tripletta) è ancora Orlandi il match winner. Davvero una giornata in cui vale la legge dei grandi numeri, erano 22 anni che gli azzurri non riuscivano a espugnare il “Barbetti” (l’ultima volta, nel 91-92 con Gigi Simoni in panchina, gol di Del Bino). Tre punti d’oro, che permettono di avvicinare la penultima posizione, che ora dista un punto perché le dirette concorrenti per evitare l’ultimo posto, Barletta e Sorrento, hanno chiuso sullo 0-0. Una Carrarese grintosa che parte forte. Mister Iaconi insiste nel 4-1-4-1, le novità sono Orlandi e Corrent titolari a centrocampo, Merini e Lanzoni sono infortunati, in difesa a destra c’è Bregliano. Makinwa è il terminale offensivo, il Gubbio si schiera con il 5-3-2 in cui l’esterno basso Malaccari si sgancia molto, al 3’ arriva sul fondo ma la retroguardia azzurra non si fa sorprendere. Su punizione, al 7’, Radi calcia alto. Ma la Carrarese mette buona pressione sugli avversari e al 10’ passa: tiro di Pestrin non trattenuto dall’incerto Venturi, si accende una mischia risolta da Orlandi che spinge in porta di pancia. Nel Gubbio esce Radi, infortunato, il vento condiziona un po’ il match, le traiettorie spesso sono falsate e quindi è raro riuscire a sviluppare il gioco. Si gioca a folate, nel vero senso della parola, al 43’ il Gubbio parte in contropiede ma non concretizza; al 45’ Makinwa, a porta sguarnita, non trova il colpo del ko. Carrarese compatta, ben messa, Orlandi e Corrent hanno più peso specifico rispetto a Margiotta e Juan Cruz. Dalla panchina Iaconi, come sempre, sprona molto i suoi. Il vento anzichè placarsi si acuisce. Il Gubbio prova a spingere, ma al 7’ rimane in dieci: Bazzoffia entra in contrasto in area con Anzalone, i padroni di casa chiedono il rigore, ma secondo l’arbitro è simulazione, Bazzoffia già ammonito è espulso. Al 15’ il vento rischia di ingannare Piscitelli, un cross di Belfasti si trasforma in un tiro insidioso sotto la traversa. Gli attacchi del Gubbio sono disordinati, Makinwa al 26 potrebbe chiudere la partita, mette a sedere Briganti, ma davanti a Venturi mette alto. Mister Iaconi cambia qualcosa, sostituisce Corrent non al meglio con Juan Cruz, poi Bregliano con i crampi (e Battistini se la cava bene), e Belcastro con Tognoni. Stringendo i denti, senza buttare via il pallone, gli azzurri riescono a conquistare una vittoria fondamentale, sia per la classifica che per il morale.
(Il Tirreno)