Il Tirreno riporta alcune dichiarazioni di Gigi Buffon rilasciate subito dopo l’1-1 contro il Latina che sancisce la retrocessione della sua Carrarese: «Non mollo di certo oggi. Sono triste, non lo nascondo è stata una sconfitta per me. La colpa è mia, evidentemente mi sono fidato di persone che hanno sbagliato. Quindi da oggi si farà piazza pulita e assieme al direttore Sandro Turotti faremo una squadra competitiva sia che sia C1 sia che sia C2.
Faremo domanda per il ripescaggio, non sappiamo ancora come funziona ma comunque noi siamo in regola con pagamenti e bilanci, non come le altre società. Sandro Turotti resterà con noi ancora un altr’anno, è una persona a modo e sa lavorare nel calcio. State tranquilli la squadra sara competitiva».
il direttore Sandro Turotti: «Non sono solo dispiaciuto, ma profondamente amareggiato per questa retrocessione, soprattutto pensando alla nostra proprietà, ai nostri tifosi, alla città», spiega Turotti. «E’ una brutta botta. A me non era mai successo e ci tenevo tantissimo a salvare la Carrarese. Non avrei mai pensato ad un risultato come questo». Ancora una volta – facciamo notare al direttore – la Carrarese è riuscita a complicarsi la vita da sola. Gli azzurri erano passati in vantaggio su calcio di rigore. I playout erano praticamente a portata di mano poi è bastato un tiro sporco di un Latina neanche troppo convinto e convincente per rovinare tutto. Quasi una fotocopia di quanto accaduto due settimane fa contro il Barletta: quando questa squadra si è trovata la strada spianata non ha saputo approfittarne, non è riuscita a “uccidere” l’avversario o almeno a gestire l’esiguo vantaggio. Sintomi di limiti caratteriali e tecnici oppure anche di un ambiente non sereno. «Sicuramente c’erano i margini per portare a casa la partita – continua Turotti – Comunque non penso che la Carrarese sia retrocessa oggi. La gara di oggi ha sancito la retrocessione, bisogna guardare in faccia la realtà. Qui c’è una situazione di 19 partite perse su 30, di 51 gol subiti. Purtroppo abbiamo avuto col Barletta la grande occasione di chiudere il discorso playout e l’abbiamo sciupata. Ricordiamoci la gara col Pisa, così come altre occasioni perse. I ragazzi in campo si sono impegnati al massimo. Tutto noi dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, facciamo passare qualche giorno, poi vediamo cosa fare».
Il mister Ivo Iaconi: «La prendo come una sconfitta personale». E’ amara la disamina di mister Ivo Iaconi al termine della partita. La prima domanda che i cronisti pongono al mister riguarda Merini: perché non farlo giocare prima nella partita della vita? «Purtroppo Merini era infortunato, aveva avuto un problema muscolare al tendine d’Achille venerdì, e si è pure fatto male appena è entrato in campo». A cosa imputa questo tracollo finale nelle ultime tre settimane, praticamente dal secondo tempo col Barletta. «La squadra era cresciuta molto, poi ha avuto una ricaduta nel periodo in cui tutti ci aspettavamo che potesse affermarsi e raggiungere il suo obiettivo. C’è molto da rammaricarsi. Abbiamo grosse responsabilità su questo risultato. Il mancato raggiungimento del nostro obiettivo dipende anche dalle molte lacune che abbiamo avuto da quando sono arrivato e probabilmente anche prima di me. Dobbiamo accettare l’esito del campo, perché il calcio è uno sport come gli altri. Si vince e si perde e quando si perde bisogna metterci la faccia: io per primo che sono il responsabile della squadra e tutti gli altri, a cominciare dai ragazzi che comunque sono encomiabili sotto il profilo dell’impegno almeno da quando sono arrivato io. Ci eravamo illusi di essere usciti dal nostro periodo negativo, ma sul più bello ci siamo ripiombati dentro. La partita di oggi è l’emblema di questo ultimo periodo: abbiamo creato le nostre 4-5 opportunità, abbiamo segnato un gol su rigore e poi abbiamo subito un tiro deviato pareggiando. Ci sono annate così. Certamente non si può addebitare tutto alla sfortuna, probabilmente ci sono delle responsabilità da parte di tutti, a cominciare dalla società via via a scendere. Squadra con scarsa qualità? Io credo che in questo momento la Carrarese poteva competere ad esempio con Prato o Viareggio. Poteva raggiungere un obiettivo migliore, ma come sapete, questa squadra è stata costruita nel tempo, con tutte le vicissitudini di infortuni eccetera eccetera. Al momento questa è una squadra competitiva per la salvezza, per cui ci dispiace ancora di più non aver raggiunto il risultato. Purtroppo siamo qui a commentare una stagione devastante per tutti, per la tifoseria, la società, ma soprattutto per i giocatori. Perdere 19 partite su 30, quasi due su tre, è un macigno psicologico difficile da rimuovere. Questa forse è stata la più grande difficoltà che abbiamo avuto. Mi dispiace moltissimo per Buffon, si sarebbe meritato altri risultati per l’impegno profuso, per la vicinanza che ci ha sempre dimostrato».