L’impresa della Carrarese Calcio, tornata in Serie B dopo 76 anni, rischia di essere oscurata da un acceso confronto con il Comune di Carrara sul tema dell’adeguamento dello stadio “dei Marmi – 4 Olimpionici Azzurri”.
La questione, emersa a seguito di una pec inviata dalla sindaca lo scorso 17 dicembre, riguarda la mancata definizione degli interventi necessari per adeguare la struttura alle norme richieste dalla Lega Serie B.
Un successo cittadino che rischia di incrinarsi
La promozione in Serie B aveva unito la città, trasformando la Carrarese in un simbolo del territorio. Tuttavia, i recenti sviluppi hanno messo in evidenza tensioni tra il club e l’amministrazione comunale. Da una parte, la società sportiva rivendica il rispetto degli impegni da parte del Comune, evidenziando come i mancati investimenti pubblici nel corso degli anni abbiano portato alla necessità di interventi straordinari.
In particolare, il club sottolinea due scadenze imminenti: l’adeguamento della struttura entro febbraio 2025 per rispettare i requisiti minimi e un ulteriore intervento entro giugno 2025 per portare la capienza a 5.500 spettatori. Entrambi sono considerati obblighi in capo al Comune, proprietario dell’impianto.
I numeri degli investimenti
La Carrarese ha già contribuito con oltre 600 mila euro per migliorare lo stadio, inclusi interventi strutturali e l’utilizzo di impianti sportivi alternativi. Questo si aggiunge a un investimento complessivo di oltre 10 milioni di euro da parte della società per garantire il futuro del calcio professionistico a Carrara.
Il club proponeva inoltre la creazione di una società mista pubblico-privata per gestire i lavori necessari, coinvolgendo le imprese del territorio. Tuttavia, questa soluzione è stata rigettata dall’amministrazione comunale, che ha avanzato l’idea di attrarre investimenti privati attraverso strumenti urbanistici, un piano che la Carrarese ritiene non realistico per i tempi richiesti.
Le criticità
Secondo la Carrarese, la mancanza di un’azione tempestiva da parte del Comune rischia di compromettere il sogno della Serie B. Gli adeguamenti richiesti, infatti, sono imprescindibili per garantire la permanenza del club nel campionato cadetto. A ciò si aggiunge la necessità di un impianto adeguato per il settore giovanile, un tema che, secondo il club, dovrebbe essere affrontato indipendentemente dai lavori sullo stadio principale.
Uno scenario preoccupante
In caso di inadempienza, il club avverte delle possibili ricadute legali ed economiche a carico del Comune. Una situazione che danneggerebbe non solo la squadra e i suoi tifosi, ma l’intera immagine della città, privandola di un’opportunità storica di crescita sportiva e sociale.
Appello al dialogo
La Carrarese conclude il proprio intervento auspicando una revisione delle posizioni da parte dell’amministrazione comunale e l’apertura di un confronto costruttivo. Per la città di Carrara, perdere la Serie B sarebbe un duro colpo, che andrebbe oltre il semplice ambito sportivo, con implicazioni sul piano economico e culturale.
La palla ora passa alla sindaca e al Comune, chiamati a trovare una soluzione che possa salvaguardare il futuro del calcio a Carrara e, con esso, l’entusiasmo di un’intera comunità.
Pingback: Carrarese da sogno: battuto il Cesena e vola in zona play-off