Una sconfitta amara che deve dare forza e rabbia per le ultime tre sfide, con la consapevolezza che il destino è ancora tutto nelle mani degli azzurri; il tecnico azzurro pasquale Marino ha parlato questa mattina alla stampa locale.
“L’analisi della partita con l’Entella – dice Marino – ci porta a dire che è stata una delle migliori, almeno sotto la mia gestione. Fino al primo gol dei liguri siamo stati ottimi. Poi, siamo consapevoli di aver fatto un paio di errori che hanno riaperto la gara permettendo ai nostri avversari di rientrare in partita, ma abbiamo avuto un’opportunità sul 2-1 e poi sul 2-2. Dopo la gara ha preso una piega diversa per altri motivi; quello che è successo lo avete visto tutti, alla fine l’avevamo pure pareggiata in 9 contro 11”.
“Abbiamo commesso errori, dietro, che ultimamente non avevamo più fatto – ha aggiunto il tecnico azzurro -. Ma, sia chiaro, non ho niente da rimproverare ai miei ragazzi. Se non sbagliavamo noi, è vero, non avrebbe sbagliato neanche il direttore di gara, ma se un presidente come Fabrizio Corsi si lascia andare a uno sfogo come quello che ha avuto a fine partita significa che la misura è colma. La Var? Serve, perché se ci fosse stata, ora saremmo qui a commentare una gara diversa. Non vogliamo parlare degli errori arbitrali perché vogliamo correggere i nostri ma in 700 panchine non mi era mai capitato di vedere così tanti episodi in una sola partita e se anche io, a giorni di distanza, ne parlo è perché i miei errori, i nostri errori, sono gli unici che vorrei pagare. Ci sentiamo defraudati per come siamo stati trattati ma è inutile piangersi addosso quanto far di tutto per andare a riprenderci quello che ci è stato tolto. Inoltre c’è troppa negatività attorno a questa squadra e a questo gruppo e non si può certo dire che la squadra venerdì meritasse di perdere. Questi giocatori vanno solo elogiati; quando sono arrivato qui si parlava solo di salvezza e ora, a 3 giornate dalla fine, il destino è ancora nelle nostre mani. Con l’Entella meritavamo di vincere per le occasioni che abbiamo creato e quella gara ci deve dare consapevolezza della nostra rabbia e della nostra forza, non possiamo soffrire ancora. Dobbiamo andare a prenderci quello che abbiamo perso, la consapevolezza dei punti lasciati per strada ci deve dare forza e rabbia. Siamo arrabbiati con noi stessi, ma siamo stati anche trattati male”.
“Il calcio è fatto di situazioni diverse – ha poi detto – da una partita all’altra. Con Frosinone e Venezia abbiamo mantenuto il risultato di vantaggio, dove siamo stati rimontati ci sono stati invece degli errori. Ma questo non capita solo a noi anche perché stati vivendo un campionato particolare in una stagione particolare. Segnate da tante cose, sicuramente più grandi di noi. Difficile avere costanza di rendimento e questo discorso vale per noi e vale anche per gli altri, come mi sembra stia dicendo il campo. Prima dello stop forzato, è vero, avevamo un altro passo, ma non è facile per nessuno. Così come mi pare abbastanza chiaro che, dopo tre mesi senza campo, anche la differenza di valori tecnici finisca per assottigliarsi”.
“Siamo consapevoli – ha concluso – che se facciamo quello che sappiamo fare a Salerno possiamo portare a casa l’intera posta. L’ Empoli ha voglia di rialzarsi e vuole farlo subito; siamo decisi ad andare a giocarcela e vogliamo dare il massimo per ottenere il massimo. E così faremo finché ci sarà la possibilità di salire sul treno dei playoff. Ripeto, anche perché secondo me non è giusto dimenticarselo, quando sono arrivato qui la situazione era diversa, un’altra. Ora c’è ancora la possibilità di cogliere un’opportunità e noi questa opportunità vogliamo conquistarcela. E siamo convinti di meritarla per quello che abbiamo fatto e per quello che facciamo tutti i giorni”.
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