“Per noi la salvezza in Serie A è come vincere uno scudetto, non è un risultato scontato e non deve essere considerata come una cosa normale”: il presidente Fabrizio Corsi ha commentato così l’aritmetica salvezza raggiunta dagli azzurri con tre giornate di anticipo.
“È l’ennesimo scudetto vinto – ha affermato il presidente sulle colonne dell’edizione locale de La Nazione -. Da fuori mi dicono di non darlo per scontato, anche se qui sembra la normalità. Basta guardarsi in giro e vedere le realtà in lotta per venire in serie A, o magari quelle che sono a un passo dalla retrocessione per capire la portata di quello che abbiamo fatto. Non deve passare per una cosa normale. Il momento che ricorderò quest’anno? I risultati straordinari come quello di San Siro. Abbiamo vinto in uno stadio dove entrano tutti gli abitanti di Empoli, Montelupo, Vinci e Castelfiorentino. Io sento la responsabilità̀ nel gestire una società̀ che appartiene alla città, anche se quando le cose vanno male le colpe sono le mie. Una salvezza tranquilla mandando via un allenatore che si era salvato? Ci sono voluti gli attributi per farlo, ma è stata una scelta ponderata e il campo ci ha dato ragione. In realtà̀ tranquillo non sono mai stato. A un certo punto ho parlato alla squadra e ho detto che una volta sono retrocesso con undici punti di vantaggio. Forse avrei dovuto evitarlo per non dare negatività̀ al gruppo, ma so che nel calcio queste cose possono succedere”.
“Se la salvezza porterà novità sul progetto stadio? – ha aggiunto Corsi – Vogliamo entrare nel vivo dell’argomento, questo è sicuro. E rispetto a qualche mese fa ci sono delle aziende che ci possono accompagnare in questa avventura. L’aspetto più positivo degli ultimi mesi è questo: per motivi di scaramanzia non ho partecipato più di tanto agli approfondimenti, ma a darmi fiducia è il fatto che il Comune sia più presente e fattibile e non solo riguardo allo stadio. Vorrei ringraziare il sindaco Barnini: quando le dico che è la più brava che ho incontrato sulla mia strada parlo in senso generale e credetemi, sono sincero. Ci sono delle aziende che hanno interesse a stare con noi e su questo mi sento ottimista. Stiamo però parlando di una società che tra un anno e mezzo non sappiamo ancora se sarà in A o in B: questo ci obbliga a non fare mai il passo più lungo della gamba”.
“Ora è caccia alla terza di fila? – ha concluso – L’obiettivo è quello, anche se prima ci sono altre questioni da affrontare”.
Source empolicalcio.net