All’indomani della salvezza conquistata con la vittoria sulla Roma, ha parlato il Presidente Azzurro Fabrizio Corsi.
“È una cosa bellissima per me e per la mia famiglia, ma in particolare per i ragazzi e per la città, che è stata partecipe come non mai. Forse così tanti tifosi non c’erano mai stati. I nostri tifosi sono speciali da sempre. Stavolta, è vero, sono andati oltre e nel momento del bisogno il loro calore è stato decisivo. Il nostro obiettivo a un certo punto è diventata un’impresa. A gennaio eravamo staccati di 5 punti, speravamo di arrivare a giocarcela alle ultime due di Serie A e così è stato grazie allo straordinario lavoro di mister Nicola, del suo staff, del direttore sportivo Accardi. Non hanno mai perso la fiducia e la consapevolezza del fatto che avevamo una buona squadra. Siamo arrivati a quello che siamo arrivati, direi che non è un miracolo sportivo, ma un’impresa sì. L’ultima vittoria è sempre quella più bella, e poi la salvezza acciuffata al 93′ ha un sapore particolare. Mi è venuto in mente quante volte abbiamo perso noi, la salvezza, al 90’… Un’impresa storica, esaltante, strameritata, anche perché stiamo parlando della squadra di una città di 48 mila abitanti. Una cosa fuori dalla norma. La nona salvezza per noi equivale a 9 scudetti, così come le promozioni che abbiamo ottenuto nei miei 33 anni di presidenza”.
“Ieri mi sono svegliato ancora quasi incredulo – prosegue il presidente azzurro –. Ero forse il meno ottimista di tutti, ma il direttore Accardi e mister Nicola in primis non hanno mai fatto mancare l’ottimismo con la loro energia e vitalità. Quella che ha preceduto la gara con la Roma è stata una settimana difficile, poi però ci siamo allineati tutti sull’obiettivo e la cosa bella è stata la risposta del pubblico. Quest’anno abbiamo superato delle difficoltà, come mai mi era successo, ci siamo guadagnati sul campo la salvezza ed ha avuto ancor più valore rispetto agli oltre 40 punti delle ultime stagioni. Non voglio certo nascondere che abbiamo fatto delle scelte sbagliate, con limitate responsabilità dei due precedenti allenatori, poi però l’arrivo di Nicola è riuscito a cambiare la squadra, grazie anche ad alcuni innesti che sono stati decisivi”.
“Il contributo di Accardi e Nicola? Buona parte. Ci metto però anche la società, che è stata brava a farli lavorare tranquilli. Il nostro è un ambiente straordinario, abbiamo perso anche 4-5 partite di fila, ma non c’è mai stata una contestazione. I tifosi sanno che con questo comportamento fanno la differenza e stavolta anche sono andati oltre, col loro calore che è stato decisivo nel momento del bisogno. Il lavoro di Nicola? È un mister illuminato, non lo voglio pensare solo specialista di queste situazioni. Vedendolo lavorare sul campo, attento ai particolari nelle due fasi, ha dimostrato di essere molto di più. Basti pensare che da quando è arrivato, nelle ultime 18 giornate, l’Empoli vanta la quinta miglior difesa della Serie A con 19 gol subiti e che nelle ultime 18 partite ha segnato 18 gol”.
“La vicinanza degli ex? Molti ragazzi sono venuti da noi da piccoli, sono stati trattati bene e poi hanno avuto la bravura e la fortuna di esplodere. Ho ricevuto un messaggio da brividi da Samuele Ricci, e penso all’esultanza alla fine della sua partita di Asllani, due ragazzi cresciuti con noi che si sentono ancora parte della nostra famiglia. Due ragazzi che tra l’altro si ritroveranno di fronte all’Europeo in Italia-Albania se Samuele sarà confermato dal Ct Spalletti, altro fattore che dà la dimensione della nostra realtà, capace quest’anno di dare 20 convocati alle Nazionali giovanili e di portare tre squadre del vivaio alle finali scudetto come solo Inter, Milan, Juve e Roma”.
“Stadio? Sono convinto che un palcoscenico del genere favorisca il sostegno da parte di più soggetti, che possono vedere in quest’opera un’utilità non solo sportiva ma per tutta la città. una città con tante eccellenze che è cresciuta molto e che ha saputo adattarsi alle nuove sfide economiche, la squadra penso la rappresenti al meglio per efficienza, modernità e risultati. Ora ci godiamo questa gioia, il capolavoro che squadra, staff e piazza hanno fatto, poi però dovremo mettere da parte tutto questo altrimenti rischiamo di entrare leggeri nella prossima stagione, diventando più vulnerabili agli errori”.