La Lega Pro caratterizza i suoi campionati con una mission da anni: quella di far giocare i giovani calciatori italiani. Il loro impiego nasce da una scelta, quella di valorizzare i vivai italiani e quindi contribuire alla formazione e alla crescita di giovani calciatori italiani che diventano il serbatoio per le Nazionali azzurre.
Il progetto della Lega Pro sui giovani è stato premiato, nella scorsa estate dall’Epfl associazione che raggruppa oltre trenta leghe europee di calcio professionistico.
Lunedì prossimo la Lega Pro sarà a Liverpool al workshop internazionale “Best Practice on Youth Development” dove verranno presentati progetti sulla promozione e lo sviluppo del calcio giovanile. “E’ una bella occasione partecipare a questo prestigioso meeting internazionale– dichiara Archimede Pitrolo, vicepresidente della Lega Pro che segue i progetti sui giovani – e illustrare i progetti che stiamo sviluppando. Presenteremo anche dei dati e dei risultati tangibili. Oltre 400 giocatori italiani under 20 giocano in gare ufficiali di Lega Pro. Il loro impiego ha vari aspetti: riduce il costo del lavoro per società, aumenta i ricavi derivanti dalla cessione di giovani a club di categorie superiori, potenzia i settori giovanili ed ha una funzione sociale”.
Il vicepresidente Pitrolo ricorda che : “Nei 52 anni di vita della Lega Pro sono stati 154 i giocatori che hanno calcato i nostri campi e sono arrivati a vestire la maglia della Nazionale Italiana. Nel campionato del mondo 2006 in Germania ben 8 giocatori su 23 avevano giocato in Lega Pro”.
“Al fine di monitorare e valutare i nostri giovani talenti– aggiunge Archimede Pitrolo- stiamo lavorando sull’attività di scouting con l’istituzione della figura dell’osservatore tecnico di Lega Pro.