“‘Il presidente del Potenza, Salvatore Caiata, ha avanzato una idea progettuale che sostenga il progetto sportivo positivo che ha portato il Potenza Calcio ai vertici della serie C. Lo ha fatto accollandosi oneri rilevanti, in un campionato di Serie C ove non ci sono ritorni e profitti. Oggi, con lungimiranza, chiede di poter costruire la “casa” ove giocare e dove rendere compatibile la tenuta del progetto tecnico-sportivo con la sostenibilità economica del club, prevedendo ritorni dalla costruzione dello stadio. In questa Italia bellissima e contraddittoria, la prima risposta ad un progetto imprenditoriale nel calcio è l’arma del sospetto, dell’alzare barriere, ma perché ? Il calcio italiano è situato nella retroguardia rispetto agli altri paesi europei, abbiamo stadi obsoleti, siamo bloccati da anni tra impossibilità di intervento dei Comuni e gli impedimenti ai privati che vorrebbero fare. Ma perché un imprenditore privato dovrebbe non pensare ad interventi di natura commerciale per far profitti che ( non si dimentichi che portano lavoro ed occupazione) sostengano le attività sportive ? Sarebbe opportuno prendere in attenta e veloce considerazione il progetto presentato dal presidente Caiata. Si approfondisca nel merito, si valutino le compatibilità ma sarebbe delittuoso appassionarsi ad un dibattito fallimentare che nega sviluppo al progetto di crescita del Potenza calcio. Se non ci doteremo di stadi nuovi, di case accoglienti, il calcio in Italia ed a Potenza non ha futuro”.