Quaranta anni fa ci lasciava Artemio Franchi il più grande dirigente calcistico italiano. Il 12 Agosto 1983 fu infatti il giorno del fatale incidente che, sulla statale di Asciano in provincia di Siena, portò via alla sua famiglia ed al calcio italiano quella guida che tutti ci invidiavano e che sarebbe diventata numero uno della Fifa.

– Luca Giannelli (a cura di), Fiorentina Juventus – La partita della vita, Firenze, Scramasax, 2008, p. 89, SBN IT\ICCU\TER\0033637. Firenze, stadio Comunale, Fiorentina-Juventus del 23 ottobre 1960, tribuna d’onore; da sinistra: il presidente viola Enrico Befani assieme ai fratelli Umberto e Gianni Agnelli, e al dirigente gigliato Artemio Franchi.
Foto Pubblico Dominio
Grazie alle sue innovative idee, nel 1959, firmò l’atto di nascita della serie C, allora Lega Nazionale Semiprofessionisti, Presidente della Figc dal 1967 al 1976 con lui l’Italia vinse “Euro 1968” e arrivò seconda in Messico nel 1970. Fu ancora al vertice della Federazione dal 1978 al 1980. Numero uno dell’Uefa dal 1973 e vicepresidente Fifa dal 1974. Organizzò l’Europeo d ‘Italia nel 1980 e con lui ai vertici del massimo organismo calcistico mondiale fummo campioni del Mondo a Spagna ’82.
In questa stagione il pallone ufficiale della Lega Pro si chiamerà “Artemio” proprio per celebrare questa ricorrenza.