Si, c’è adesso grande preoccupazione in casa amaranto dopo l’ennesima sconfitta, la terza consecutiva e soprattutto perchè nelle ultime nove giornate su 27 punti a disposizione la compagine di Novellino ne ha raccolti appena 5 con l’aggravante che le sconfitte in queste ultime nove gare sono ben sei di cui tre casalinghe, bilancio negativo pure sulle reti segnate, soltanto 6 in queste nove giornate, di contro ben 12 subite.
Numeri freddi ma che danno l’esatta dimensione del momento che sta vivendo la compagine amaranto, oltretutto il nervosismo ormai cronico che accompagna ogni gara dove purtroppo dobbiamo sempre assistere ad espulsioni varie che sono poi deleterie per lo svolgersi della contesa e per le gare successive che trovano il Livorno sempre in emergenza.
Auguriamoci che gli amaranto, come lo stesso Novellino ha dichiarato ieri dopo la pesante sconfitta col Verona, trovino quella forza per ripartire e che riescano a ricompattarsi altrimenti la strada che si troveranno a percorrere sarà difficile e sempre più ardua.
Certamente la gara di ieri è stata condizionata dalla ingenua espulsione per un fallo evitabilissimo da parte di Schiattarella, ma è proprio quello che abbiamo espresso in precedenza che preoccupa perchè se consideriamo l’enorme difficoltà dei labronici di andare a rete, l’inconsistenza nella creazione di una benchè minima azione imprevista, perchè con gli uomini di cui dispone il centrocampo livornese creare impredivibilità, superiorità numerica o sovrapposizioni sulle fasce che possono sconvolgere gli assetti è praticamente impossibile, allora occorre per lo meno giocarsi la gara in undici uomini per non concedere facili vantaggi agli avversari che ormai conoscendo le difficoltà di costruzione e finalizzazione della squadra amaranto, non fanno altro che attenderci che tanto prima o poi ti colpiscono; niente di più che quello che ha fatto l’Ascoli, che ha fatto il Verona ieri, un giochino semplice-semplice ma nel quale il Livorno cade costantemente, oltre alle solite distrazioni difensive, ORMAI CRONICHE, di un reparto che doveva essere il fiore all’occhiello della squadra e che invece ormai da tempo immemore commette errori imperdonabili di piazzamento, marcatura e poca concentrazione.
E’ un quadro particolarmente fosco quello che stiamo tracciando, ma del resto questa è l’amara realtà, frutto di tutta una serie di errori ad iniziare da una campagna acquisti, a nostro vedere, forse MAL CONDOTTA, che doveva tenere conto della realtà di un torneo dove l’arrivo di compagini importanti come Verona e Sampdoria, oltre a Torino, Padova, Pescara, Reggina, Bari, Brescia ecc. avrebbe provocato l’innalzamento tecnico dei valori in campo, invece il Livorno ha condotto la campagna acquisti all’inverso perdendo il faro della squadra, quello Iori, vero Pirlo della serie cadetta che sta illuminando la scalata del Torino alla massima serie, oltre a giocatori che erano fondamentali per la compagine labronica come Surraco, D’Alessandro o Barussso, sostituiti da chi? da NESSUNO di quello spessore tecnico.
Le conseguenze di questo disastro sono adesso sotto i nostri occhi con alle viste la trasferta a Sassuolo, l’arrivo del Brescia all’Ardenza ed il derby in Maremma, in quel di Grosseto, alla ripresa nel nuovo anno, roba da far venire i brividi ed allora speriamo che la dirigenza amaranto alla riapertura del mercato di gennaio possa finalmente essere concreta nel portare al Picchi un paio di giocatori importanti che possano dare il loro contributo a risollevare una squadra, un ambiente depresso e pericolosamente sull’orlo del baratro e sarebbe una grande offesa verso la città, verso lo stesso Presidente Spinelli che in tutti questi anni ha tenuto il Livorno a grandi livelli.