Continua la sterilità casalinga del Livorno, che in 6 partite al Picchi ha raccolto appena 4 punti. Gli amaranto, galvanizzati dall’ottimo risultato di sabato scorso, cercano il bis contro il Vicenza di Cagni, che non è sicuramente quello visto ad inizio stagione di Silvio Baldini.
Madonna presenta il solito 4-4-2, Lamburghi e Bernardini i centrali, Meola a sinistra con Salviato sulla destra. Belingheri riproposto a centrocampo al fianco di Luci, corsie esterne affidate a Siligardi e Bigazzi. Davanti i soliti Dionisi e Paulinho. Il 4-3-3 ordinato di Cagni, con Abbruscato punta di riferimento, da fastidio agli amaranto, che nel primo tempo stentano a creare azioni da gol e lasciano il pallino del gioco al Vicenza che in avvio di gara sfiora il gol con un tiro dai 25 metri di Tonucci. La risposta del Livorno è affidata a Siligardi, il mancino dell’esterno amaranto però finisce di poco a lato della porta di Frison.
La ripresa è tutta un’altra storia, al 6′ Pinardi sfrutta una palla sporcata al limite dell’area e calcia con precisione, piazzando il pallone nell’angolino, battendo Bardi.
Lo svantaggio sveglia il Livorno, che cerca con insistenza la rete, Madonna mette dentro Bernacci e Morosini al posto di Belingheri e Bigazzi alla ricerca del pareggio.
Il Vicenza ha l’occasione per raddoppiare in contropiede, ma non sfrutta l’opportunità e dopo numerosi attacchi offensivi il Livorno pareggia. Dionisi prende palla sulla sinistra si accentra e scaglia una fucilata dai 25 metri, segnando il suo nono gol stagionale, il più bello segnato sino ad ora. Cagni prova a tenere la squadra alta inserendo Paulucci, mantenendo il 4-3-3, ma l’espulsione nel finale di Augustyn costringe l’allenatore vicentino a coprirsi. A nulla servono i 5 minuti di recupero, il pareggio persiste. Un po’ di rammarico per il Livorno, che in casa deve sicuramente migliorare il ruolino di marcia, ancora molto magro.