Giornata sicuramente particolare quella vissuta ieri al Picchi nel ricordo di PierLuigi Morosini, la nord è piena come da tempo non si vedeva, tutti compreso il presidente Spinelli indossano la maglia n.25, l’atmosfera è particolarissima, una gigantografia del “Moro” davanti ad un enorme striscione, ma ogni settore dello stadio espone il suo ricordo: i ragazzini delle scuole calcio circondano il campo con palloncini bianchi e amaranto che riempono il cielo quando vengono rilasciati insieme alla grande maglia del Moro che sospinta da circa 200 palloncini si libra prima nello stadio puntando decisamente verso la nord quasi non volesse abbandonare il terreno del Picchi e poi sospinta dal vento di libeccio si innalza improvvisamente verso il cielo dove a poco a poco diviene un puntino invisibile, c’è molta commozione in tutti nel rispettoso silenzio e poi nel fragoroso applauso mentre i giocatori del Livorno vanno tutti a baciare la gigantografia del Moro che nel frattempo volando verso il cielo porta con se quel numero 25 che nessun calciatore amaranto indosserà più.
Poi si parte e si vede subito che il Livorno fatica a scuotersi, col Cittadella che si arrocca detrio la linea della palla ripartendo quando può con rapidi e veloci contropiedi, le occasioni per Paulinho e Dionisi ci sono, pure Barone si vede ribattere un tiro a colpo sicuro ma improvvisamente i veneti su una veloce ripartenza trovano il vantaggio con la difesa labronica mal piazzata “come da consuetudine” e per Di Nardo solo soletto a due metri dalla porta mettere dentro è un gioco da ragazzi.
Si riparte per il secondo tempo, il Livorno sembra più convinto, spinge con più intensità e su un tiro di Schiattarella ribattuto è lesto Dionisi a scaricare in rete la palla del pareggio, gli amaranto continuano a spingere nel tentativo di vincere la gara scoprendosi però pericolosamente tanto è che a 14 minuti dalla fine la solita veloce ripartenza che trova per l’ennesima volta la difesa amaranto scoperta col disastroso Knezevic odierno uccellato in velocità da Di Nardo che appoggia al centro dove Job solo soletto scarica in rete da appena tre metri la palla del nuovo e definitivo vantaggio; a completare il tutto l’espulsione del croato che gia ammonito commette un ingenuo fallo di mano, prendendo così la direzione degli spogliatoi per la doppia ammonizione, se dovessimo dare un voto oggi a Knezevic credo saremmo generosi a concedergli un 3 (tre) e per finire la palla del pari capitata a Bernardini nei minuti di recupero che da un metro da Cordaz non trova di meglio che calciare in mano al portiere veneto.
Nel complesso un Livorno oggi anche molto sfortunato nelle conclusioni a rete che di certo avrebbero meritato altri risultati, ma purtroppo ancora una volta incapace nella fase difensiva che mister Madonna non riesce assolutamente a correggere.
Si chiude con la musica e le parole del Liga che gli altoparlanti del Picchi diffondono a pieno volume per l’ultimo estremo omaggio al Moro, con le lacrime di Mazzoni, Luci ed altri mentre vanno sotto la curva a donare le maglie ad una tifoseria che fino all’ultimo applaude la squadra che al di la della sconfitta ha lottato per donare a Morosini quella vittoria che purtroppo il campo ha negato.