Terza gara della gestione Di Carlo e dopo la bella vittoria col Sassuolo ed il pareggio di Catania con tanto rammarico per essersi fatti riprendere per ben tre volte, oggi la verifica è contro i rossoblu genoani guidati da Gasperini. E’ una verifica importante perchè dirà qualche cosa di più concreto sulle riaccese speranze labroniche di permanenza in categoria o quantomeno sulle possibilità di potersela giocare fino in fondo.
E’ una giornata fredda con un fortissimo vento di libeccio che spazza il Picchi, c’è il sole ed il terreno è in perfette condizioni come sempre, intorno ai 10.000 i supporter livornesi ma anche una nutrita rappresentanza di tifosi rossoblu, almeno un 500.
Mimmo Di Carlo opta per la seguente formazione: Bardi tra i pali, Ceccherini, Emerson e Coda in difesa, Piccini a destra ed il debuttante Mesbah a sinistra, Benassi, Luci e Greco in mezzo, Paulinho ed Emehara le punte.
La risposta fdi Gasperini è con Perin in porta, Antonini, Portanova e Burdisso in difesa, Vrsaljko, Bertolacci, Matuzalem e De Ceglie a centrocampo, Konate ed Antonelli ad affiancare Gilardino in attacco.
Sarà una gara difficile, la qualità della compagine della Lanterna è indubbia e ci vorrà acume tattico, grinta e determinazione per ottenere quello che i ragazzi in amaranto si prefiggono. Ad arbitrare l’incontro Gervasoni di Mantova.
Partono bene gli amaranto con buone azioni, ma è il Genoa a trovare il vantaggio al 9° sugli sviluppi di una punizione sulla trequarti amaranto, la difesa si fa trovare impreparata e Gilardino tira da due metri da Bardi che respinge ma c’è solo soletto Antonelli che da un metro mette facilmente in rete.
E’ la solita doccia fredda per i ragazzi labronici che però reagiscono bene, tornano in avanti e Greco pesca con un lancio millimetrico Paulinho in area solo soletto davanti a Perin, ma l’attaccante si incarta da solo e ne viene fuori un appoggio per il portiere genoano e poco dopo anche Emeghara butta alle ortiche la possibilità del pari, pure lui smarcatosi bene è solo davanti al portiere rossoblu ma il suo tiro sfiora il palo di sinistra e si perde sul fondo. E’una gara in salita perchè il Genoa retrocede e riparte pericolosamente forte del movimento di Konate veloce a sfruttare gli appoggi verso l’out di sinistra, forse occorrerebbe più cattiveria e pressing sui portatori di palla genoani che giocano larghi mettendo in sofferenza molte volte sia Piccini che Mesbah che al debutto non ci è apparso per ora in grandi condizioni, comunque la squadra è viva ed il segnale sono i 6 corner a 1 per il Livorno.
Difficile il secondo tempo per gli amaranto che ci provano in tutti i modi, entra anche Belfodil, il Genoa si arrocca tutto a difesa del prezioso vantaggio, la gara si fa spigolosa, va anche al pareggio il Livorno ma Gervasoni dice che la posizione di Emeghara è di fuori gioco, combatte la squadra di Di Carlo che viene anche espulso, ma c’è abbastanza confusione negli attacchi del Livorno, vengono sfruttate molto poco le fasce, si tenta di passare per vie centrali o con azioni singole e così il gioco per i liguri è facile, occorre inoltre dire che la qualità tecnica della squadra di Gasperini e la maggior esperienza si fanno sentire. C’è tanta volontà nel Livorno che è anche sfortunato quando in pieno recupero sul colpo di testa di Paulinho Portanova a portiere battuto salva sulla linea la palla del pareggio e così dopo 44 anni il Genoa espugna l’Ardenza, forse non meritava la sconfitta il Livorno ma così va il calcio ed ora la strada è nuovamente in salita e che salita…