La Pasqua è in arrivo e quello che la tifoseria livornese spera di trovare nell’uovo pasquale è una bella vittoria con i conseguenti tre punti che porterebbero linfa vitale ad un complesso ultimamente apparso svogliato e sfiduciato e che neppure l’arrivo di mister Panucci sembra aver risvegliato dal letargo nel quale si è accomodato. Infatti dopo il traumatico debutto contro il Cittadella con l’inopinata sconfitta interna ci è sembrato di vedere nella trasferta di Bologna alcuni cenni di risveglio, per almeno venti minuti la squadra è apparsa pimpante, ben messa in campo sia nella fase di recupero sia in quella offensiva, il giro palla era ottimale, poi piano piano la maggior tecnica della squadra felsinea si è fatta valere, comunque fino al 60° minuto il Livorno teneva bene il campo e grandi pericoli per la porta di Mazzoni non ne erano capitati, poi l’infortunio del portiere labronico con la sciagurata uscita che ha procurato il vantaggio dei rossoblu ha nuovamente messo in ginocchio i ragazzi amaranto che non sono stati più capaci di reagire. E questa sera arriva il lanciatissimo Lanciano arrivato ormai ad un solo punto dall’ultimo posto per i play-off nel quale è posizionata la squadra labronica. Mancheranno per squalifica Vantaggiato e Jelenic, senza dubbio pedine importanti e allora vediamo che mister Panucci opta per questa formazione: Mazzoni tra i pali, difesa a tre con Ceccherini, Emerson e Lambrughi, il rientro dopo la parentesi nella nazionale under 21 brasiliana di Maicon a destra, a sinistra Gemiti, in mezzo Luci, Appelt Pires e Djokovic, di punta Galabinov e Siligardi. In panchina Bastianoni, Remedi, Strasser, Gonnelli, Biagianti, Belinghieri, Jefferson, Empereur e Moscati.
Risponde D’Aversa con Nicolas in porta, Conti, Aquilanti, Troest e Mammarella in difesa, Di Cecco, Baconovic e Vastola in mezzo, Piccolo (un ex ) Thiam e Gatto in avanti. In panchina si accomodano Aridità, Ferrario, Nunzella, Grossi, Agazzi, De Silvestro, Monachello, Cerri e Pinato. L’arbitro è Roca di Foggia. Ovvio che dopo la sequenza di sconfitte il pubblico questa sera sia piuttosto scarso, forse sulle 5000 unita con una piccola rappresentanza di tifosi abruzzesi.
Da notare nella Nord uno striscione che recita “ ora basta, tirate fuori i coglioni o fuori dai coglioni “ diremmo abbastanza emblematico del momernto che vive la piazza livornese.
Parte forte il Lanciano ottenendo subito due corner peraltro senza esito, notiamo nel Livorno che la posizione di Gemiti è piuttosto ibrida in quanto nelle fasi di copertura viene a formare una linea a quattro.
Sono trascorsi venti minuti nei quali non è successo praticamente niente, il Lanciano è ben disposto, copre il campo in tutta la sua ampiezza, c’è molto movimento nelle fila abruzzesi soprattutto nelle fasi offensive dove tutti girano per non dare punti di riferimento ed in alcuni momenti con l’alzarsi di Vastola l’attacco diventa a quattro, il Livorno copre bene tutto e prova delle ripartenze che fruttano alcune punizioni tutte però senza esito. Si giunge alla mezzora con gli amaranto che hanno alzato il baricentro creando alcune azioni pericolose però le conclusioni sono inesistenti. E’ il 43° quando una bella azione dei labronici porta Galabinov al colpo di testa che però Nicolas smanaccia in corner, insiste il Livorno ed un minuto dopo lo stesso bulgaro conquista un pallone e dai venti metri fa partire una sassata impossibile che si spegne sotto la traversa fuori dalla portata del portiere brasiliano ed è il vantaggio col quale si va al riposo. Tutto sommato possiamo dire un vantaggio meritato perchè dopo i primi minuti di assestamento la squadra è progressivamente salita sia di gioco, che di condizione e di fiducia in se stessa, non c’è stato scollamento tra i reparti rimasti sempre corti e con un Appelt che ha costruito geometrie su geometrie ben coadiuvato dal movimento di Luci e Djokovic e degli esterni Maicon e Gemiti, questa sera in buona forma, ed ora vediamo se la seconda parte conforterà i progressi notati.
Subito un brivido per il Livorno al 2° minuto, una punizione a centrocampo su Djokovic non fischiata permette a Thiam di lanciarsi nello spazio e presentarsi al tiro che però è bravo Mazzoni a respingere, poi Emerson in corner sul quale Vastola si becca il giallo per una entrata a piedi uniti sullo stesso Emerson, intanto il Lanciano sostituisce Vastola con Pinato, una bomba ancora di Galabinov al 15° alta di un soffio, poi c’è un salvataggio in corner di Gemiti sul colpo di testa del senegalese Thiam, risponde Siligardi partito in velocità ma fermato scorrettamente da Troest che incorre nel giusto giallo, siamo intorno al 20° minuto con la gara che all’improvviso è diventata più aperta e veloce perchè il Lanciano attacca nel tentativo di raggiungere il pareggio lasciando così più spazi ai labronici che operano una sostituzione, rientra dopo l’infortunio Biagianti per Djokovic, altra sostituzione nel Lanciano, Cerri per Piccolo ed il miracolo di Nicolas che salva sulla rovesciata di Galabinov il goal del raddoppio. Corre il 30° minuto con la gara che produce ancora una intensità piuttosto alta perchè gli abruzzesi attaccano a spron battuto tentanto in tutti i modi di raggiungere l’obiettivo, anche gli esterni vanno a supportare la manovra offensiva ed il Livorno deve difendersi con le unghie ed i denti. Un tiro di Bacimovic deviato in corner da Mazzoni al 36° poi ancora attacchi del Lanciano che le prova tutte, porta avanti addirittura otto uomini e Panucci sostituisce Siligardi con Belinghieri nel chiaro tentativo di coprirsi di più con un uomo fresco ed anche D’Aversa opera l’ultima sostituzione, Monachello per Gatto. Entra nel Livorno Jefferson per Galabinov che esce sotto una vera standing-ovation e ci sono tre minuti di recupero per la disperazione degli abruzzesi e le speranze amaranto di tornare alla vittoria e con l’ammonizione di Monachello il triplice fischio di Roca sancisce la prima vittoria di Panucci e possiamo dire meritatissima, finalmente abbiamo rivisto un Livorno capace di soffrire, messo finalmente bene in campo e pertanto un buon viatico per questo arroventatissimo finale di torneo.