E siamo ai quarti di questi infiniti play-off di lega pro e per l’andata arriva qui al Picchi la Reggiana in un orario, le 18,30 da discutere, ma gli interessi televisivi come sempre prevalgono sulle logiche, la giornata è’ caldissima, siamo oltre i 30 gradi di questa fine primavera che ci appare piuttosto come un infuocato fine luglio.
Staremo a vedere, intanto arrivano le formazioni e vediamo che gli amaranto si schierano con Manzoni in porta, Toninelli, Borghese, Lambrughi e Gasparri in difesa, Marchi, Luci e Valiani in mezzo, Venitucci tra le linee dietro a Maritato e Murilo, neppure convocato Vantaggiato causa l’infortunio a piede.
La Reggiana schiera invece Perilli in porta, Ghiringhelli, Sabotic, Panizzi e Contessa in difesa, Bono, Genevier e Carlini in mezzo, Sbaffo dietro Guidone e Cesarini, anche nella Reggiana assenza pesante, quella di Spano’ squalificato.
A dirigere Antonio Giua di Pisa, cosa che ha ovviamente scatenato grandi polemiche.
Un discreto pubblico nonostante l’orario, dovremmo superare i 5000 supporters ed almeno 800 emiliani che fanno un gran chiasso dal loro settore. Splendida la coreografia preparata dalla nord con una enorme bandiera amaranto e migliaia di palloncini bianchi che si innalzano in cielo all’ingresso dei giocatori.
Parte bene il Livorno con una imbeccata di Venitucci per Murilo che calcia pero’ debolmente, poi al 11′ un fallo non rilevato dall’incerto Giua su Lambrughi libera Cesarini in area, atterrato da Valiani, rigore che lo stesso Cesarini realizza per il vantaggio emiliano. Immediata la reazione labronica, una punizione di Valiani viene respinta da Perilli e sul proseguimento dell’azione Lambrughi imbecca Murillo che segna ma per il segnalinee è’ fuorigioco ed arriva la doccia fredda al 25′ quando da un cross dalla sinistra del fronte d’attacco emiliano Guidone incoccia di testa beffando un incerto Mazzoni che non esce su un pallone lento a non meno di un metro e così’ finisce la prima parte con la Reggiana inopinatamente in vantaggio per 2-0 anche se occorre sottolineare lo ” SCIENTIFICO E CHIRURGICO ” arbitraggio del ” pisano ” Giua ai danni dei labronici, perché’ in occasione del rigore il fallo di Cesarini su Lambrughi era nettissimo, restano dubbi sul goal annullato e almeno un netto rigore a favore del Livorno non concesso, col dubbio di almeno un’altra occasione sempre di penalty. Peccato perché’ la squadra aveva avuto un comportamento buono, giocate di prima, cinque corner, manovre fluide, purtroppo come sempre è mancata la finalizzazione ed ora si fa veramente dura.
Inizio di ripresa e subito Valiani si vede respingere fortunosamente di piede da Perilli il suo tiro a botta sicura, ma nulla può il portiere reggiano sullo splendido colpo di testa di Maritato al 5′ che perfettamente imbeccato dal subentrato Galli per Toninelli insacca imparabilmente. Continua nei suoi attacchi la squadra amaranto con grande forza e determinazione, giocando anche bene, con la Reggiana che si arrocca a difesa del prezioso risultato, uscendo di tanto in tanto ad alleggerire la pressione, ma comunque sara’ il finale il Livorno c’è, gioca bene con grinta e carattere e probabilmente con uno spessore tecnico superiore, la mezz’ora del secondo tempo è’ arrivata, è entrato Franco per Lambrughi e nelle file emiliane Marchi per Guidone e Maltese per Cesarini. E pure la sfortuna ci mette la sua parte, infatti al 36′ la splendida punizione di Galli si stampa sul l’incrocio dei pali di sinistra ad impedire ai labronici un piu’ che meritato pari, ma non mollano i ragazzi di Foscarini continuando ad attaccare e aggredire la compagine di Menichini, c’è un altra punizione, ancora Galli ed ancora un miracolo di Perilli, si va verso la fine, le forze e la lucidità’ iniziano a venir meno ma i ragazzi amaranto non mollano, ci provano ancora, ci saranno quattro minuti di recupero, anche Borghese si proietta in avanti, ma non c’è più’ tempo, finisce con la vittoria della Reggiana per 2-1 ma quello che abbiamo visto è stato un ottimo Livorno solamente penalizzato dagli errori arbitrali ( a nostro parere chirurgicamente voluti ) dall’errore di Mazzoni sul secondo goal e da tanta, tantissima sfortuna, ma comunque una squadra in salute che ci lascia la convinzione che la gara di ritorno sarà tutta da giocare e che ancora niente è perduto.