E dopo gli “ arresti domiciliari “ che hanno bloccato l’Italia incluso il calcio, siamo ripartiti, ma in una situazione completamente IRREALE, stadi vuoti, distanze anche tra gli addetti ai lavori, comunque volenti o nolenti questa sera si torna al Picchi con i lagunari del Venezia ospiti della compagine amaranto che nella seconda delle gare dopo la ripartenza, coincisa con la netta sconfitta interna col Cittadella, ha visto la squadra di Filippini andare a prendersi proprio sui titoli di coda una convincente vittoria sul terreno della Juve Stabia, vittoria che ha alimentato le seppur flebili speranze che potrebbero trovare ulteriore linfa in caso di risultato pieno questa sera.
E allora vediamo come i due mister preparano la gara, partendo dagli ospiti di mister Dionisi che schiera per un modulo 4-3-1-2 i seguenti: trai pali Lazzerini, linea di difesa con Lakicevic, Modolo, Casale, Ceccaroni, in mediana Lollo, Fiordilino e Maleh con Longo dietro Zigoni e Capello, a completare l’organico Bertinato, Pomini, Molinari, Marino, Riccardi, Cremonesi, Fiordaliso, Zuculini, Vacca, Montalto e Monachello…La risposta di Filippini che stasera è squalificato, pertanto in panchina si accomoda la vecchia bandiera livornese Davide Balleri, vede in porta Plizzari, Del Prato, Bogdan, Boben e Seck linea difensiva, Luci, Agazzi e Awua in mezzo, Marras, Braken e Marsura in attacco per un 4-3-3 offensivo con in panchina Neri, Ricci, Coppola, Morelli, Fremura, Ruggiero, Murilo, Pallecchi, Trovato, Ferrari e Mazzeo…a dirigere la gara arriva Ros da Pordenone…
La serata è torrida di piena estate, campo in perfette condizioni, pochissimi presenti e tutti autorizzati.
Squadre in campo e partenza con i lagunari che alzano subito le linee e c’è un primo tiro alto da parte di Lollo, la risposta amaranto vede Marsura partire in velocità, atterrato e sulla punizione ribattuta da Lazzerini c’è il tiro sbilenco di Awua. Spinge il Venezia con gli inserimenti dalle retrovie di Ceccaroni supportato da Maleh e i due trovano abbastanza spazio in quanto Marras rimane alto, nel frattempo se ne sono andati 15 minuti. Poi un lancio trova Longo che brucia tutta la difesa e batte imparabilmente Plizzari e siamo al 18’ con gli amaranto che sono così già in salita, cartellino giallo per Marras, 21’ taglio di Ceccaroni in mezzo, testa di Capello ed il 2-0 è servito. In bambola completamente la squadra labronica fino a qui sovrastata nettamente dal Venezia. Fuori Seck e Braken per Ruggiero e Ferrari e corre la mezz’ora con i lagunari fini a qui completamente padroni della gara grazie ad un perfetto giro palla dei propri centrocampisti ed agli smarcamenti dei tre attaccanti, prova a cambiare modulo il Livorno visto il totale fallimento della difesa a quattro, passando ad un 3-5-2 con Ruggiero a destra e Del Prato sul lato opposto, è il 40’ con i labronici che provano a metter fuori la testa ma il Venezia è in controllo, si chiude qua con i veneti che appaiono di un altro pianeta, pimpanti, veloci, perfetti nel giro palla, quasi non avessero avvertito il caldo torrido di oggi e stasera.
Si riparte, non ci sono ulteriori sostituzioni, c’è un nuovo cambio di modulo da parte di Filippini che passa ora ad un 3-4-3 e opta per un cambio, Murilo per Marras, ci prova Ferrari ma il suo tiro è respinto da Lazzerini, ed ora inizia la sarabanda dei cambi, nel Venezia escono Zigoni per Montaldo, Casale per Molinaro, Vacca per Fiordaliso, ed anche Trovato per Luci nel Livorno e Coppola per Bogdan e siamo al 15’ con i moduli che in ogni caso restano quelli, ennesimo cambio, entra Zuculini per Lollo nei lagunari, corre il 20’ e la gara ci appare ormai stanca e definita, i lagunari sono in controllo ed i labronici ci appaiono si volenterosi, ma la pericolosità è totalmente assente. Si prepara l’ultimo cambio nel veneti, Marino per Maleh e siamo al 30’ di una gara che praticamente ha vissuto soltanto i primi venti minuti fino al doppio vantaggio dei veneziani, poi niente più da registrare se non che la consapevolezza che oramai a sette turni dalla fine, anche se la matematica non lo dice ancora, il Livorno torna in serie C è lo fa con una situazione societaria tutta in divenire con tante, tantissime ombre per il futuro, non per problemi economici che la famiglia Spinelli garantisce, ma proprio per la querelle tra il padre Aldo ed il figlio Roberto, staremo a vedere.