Un sogno o meno? La risposta è difficile, certo l’amore tra la Cina e il mondo del calcio ha ormai creato radici profonde, con tifosi che seguono le proprie squadre e la nazionale quotidianamente.
Non tutto però è andato bene. Xi Jinping, il segretario generale del Partito Comunista aveva avviato un progetto senza precedenti per rendere competitivi tanto il campionato nazionale quanto la rappresentativa nazionale. Ci sono tanti problemi da affrontare.
Ma alle recenti difficoltà del calcio cinese fa da contraltare il successo degli operatori di scommesse online – si pensi alle possibilità offerte dai più affermati bookmaker della Chinese Super League raccolti in portali come sitiscommesse.com.
Non è un paradosso. Quel che sembrava essere una specie di buen retiro per i campioni di tutto il mondo – basti pensare il calcio cinese ha visto scendere in campo talenti come Alex Witsel, Ezequiel Lavezzi, Fredy Guarín, Didier Drogba, Pato, Stephan El Shaarawy, Graziano Pellé ed Eder – rischia di trasformarsi in un inferno complice anche il Coronavirus.
Era il giugno dello scorso anno quando la Chinese Football Association (CFA) ha annunciato che 11 delle 64 squadre di calcio professionistiche del Paese sono state squalificate per difficoltà finanziare dovute a spese troppo altre rispetto ai fatturati e alle pressioni del Covid-19. Altri cinque club, poi, hanno chiuso volontariamente la propria avventura tra cui squadre popolari come il Tianjin Tianhai e il Liaoning FC. Un’ecatombe.
IL PIANO PER IL RILANCIO
Non ci sono solo notizie negative. La Cina ha pronto un nuovo piano di sviluppo calcistico. Il progetto reso noto dalla General Administration of Sport cinese nelle scorse settimane è quello di costruire tra 16 e 18 “città del calcio” entro il 2025.
La volontà, non a caso, è formare un sistema calcistico che incoraggi i tifosi a sostenere la propria squadra locale, sia all’interno dello stadio che in tv da casa. Insomma, come in Europa. Solo così si potrà creare un mercato invitante da rendere il calcio più sostenibile e appetibile per tutti i cinesi. Questo intervento arriva dall’alto dopo la citata serie di problemi che hanno afflitto il calcio cinese, tali da costringere al ritiro perfino i campioni in carica del Jiangsu Suning. Una squadra non a caso. La proprietà è la stessa dell’Inter che ha deciso di chiudere in patria, mentre rimane attiva in Europa.
LE NUOVE REGOLE
Torniamo all’attualità con la Chinese Super League che da questa stagione ha introdotto nuovi regolamenti. La fine della “ricca pensione” per campioni sulla via del ritiro è rappresentata dall’implementazione di un tetto salariale: il monte ingaggi complessivo ora è fissato a 600 milioni di yuan (circa 77 milioni di euro) con un massimo di 10 milioni di euro per gli ingaggi dei calciatori stranieri. A livello individuale, i calciatori locali non possono guadagnare più di 5 milioni di yuan (640.000 euro) a stagione, mentre gli stranieri non possono andare oltre i 3 milioni di euro. Ottimi stipendi, ma concorrenziali con quelli europei. Basti pensare al passaggio di Ribery alla Fiorentina che, pur rimanendo in Europa, è riuscito e ad ottenere uno stipendio financo più generoso nella ben più vicina Serie A.
LA LAZIO IN CONTROTENDENZA
Se per anni è stata la Cina a guardare il calcio italiano, si sta per concretizzare una situazione opposta. La Lazio, ad esempio, punta a crescere sul mercato asiatico firmando una partnership con l’agenzia di scommessa regionale cinese per uno sviluppo commerciale internazionale. L’accordo, valido fino al 2022, ha avuto una grande eco sui social in Cina. Sia WeChat che Weibo hanno lanciato la notizia sulle principali piattaforme. Insomma, il calcio è ancora una cosa seria. Lo sanno bene altre squadre.
Anche la Fiorentina ha deciso di sbarcare Sina Weibo, il social network più diffuso in Cina. Con questa iniziativa il club Viola ha messo in atto per essere sempre più vicino ai tifosi di tutto il mondo grazie a varie iniziative localizzate. Nelle prime settimane del 2021, la Fiorentina, riprendendo i follower di un account aperto in passato dal club e rimasto inattivo per anni, ha nuovamente iniziato a riempire di contenuti la pagina ufficiale viola su Weibo comunicando così con i tifosi cinesi nella loro lingua. Il club invita quindi i tifosi cinesi a visitare la pagina ufficiale su Sina Weibo e a seguire la partita di venerdì in diretta utilizzando il famoso social network. L’Italia chiama la Cina. Chissà come finirà.
GLI ALTRI CAMPIONATI EMERGENTI
Un’ultima analisi per il futuro del calcio cinese. Non c’è solo l’Europa con cui confrontarsi. Anzi. Al momento l’americana MLS o i campionati arabi sembrano avere più stabilità economica. Quindi più attrazione per i calciatori di livello. La testata SupChina ricorda come “il boom finanziario e il crollo dei club continuerà ininterrottamente a meno che la moderazione e la sostenibilità non diventino una parte seria nella cultura dei club cinesi”. “Deve esserci una cultura che metta al centro lo sviluppo di giovani calciatori cinesi e che – aggiunge il webmagazine – valorizzi l’impegno della comunità per costruire un futuro finanziariamente indipendente e stabile”.