Giuliano Giannichedda è convinto che il suo gruppo di ragazzi, selezionati nel mare magnum del campionato di serie D così come negli Juniores Nazionali, possano avere le qualità “per fare bene”. “E’ da quando abbiamo cominciato il ciclo dei raduni – racconta – che ho visto crescere diversi elementi. E’ chiaro che il limite del 2006 del torneo può sembrare un po’ penalizzante per noi perché le squadre hanno l’obbligo fino al 2005. Comunque la rosa che siamo riusciti a mettere mi sembra molto tosta. Alcuni ragazzi hanno numeri che possono aprire porte importanti, Nomi? No, chi seguirà le nostre partite, non farà fatica ad accorgersi dove ci sono talento e qualità”.
Non è un mistero, dunque, che la serie D sia un serbatoio da quale attingere elementi che hanno già superato il test di un campionato “vero”, contro uomini e non ragazzi. “L’importante è che le società abbiamo più coraggio – sottolinea ancora Giannichedda – con i giovani: chi ha talento, chi ha i numeri giusti deve trovare spazio, senza correre il rischio di bruciarlo. E’ naturale che ci possa essere qualche battuta a vuoto, un giovane può sbagliare. Ma ha bisogno di sentire la fiducia della società e dell’ambiente”.
L’articolo da Viareggio Cup. Immagine di copertina su licenza Depositphotos