Si è svolto nella sala di rappresentanza del Comune di Viareggio il convegno “Sport e minori: profili giuridici”, organizzato dal Centro Giovani Calciatori in collaborazione con CONI Toscana, l’Ordine degli Avvocati di Lucca tramite la commissione di diritto sportivo, il coordinamento regionale Toscano e la commissione nazionale minori dell’Associazione Avvocati Italiani dello Sport (AIAS).
Il convegno ha preso spunto dalle importanti novità che negli ultimi mesi ha avuto il mondo dello sport, da un parte nel settembre scorso l’inserimento dell’attività sportiva per la via maestra nella Costituzione, dall’altra l’attuazione della Riforma dello sport che tra le molteplici argomentazioni, ha accesso un importante riflettore sul tema dei minori, in particolare della loro tutela nella pratica sportiva.
Al convegno, dopo i saluti istituzionali del presidente Palagi, dell’assessore allo sport Rodolfo Salemi, dell’avvocato Florenzo Storelli coordinatore della commissione di diritto sportivo dell’ordine degli avvocati di Lucca, dell’avvocato Stefano Gianfaldoni coordinatore di AIAS Toscana, hanno preso parola gli avvocati Paolo Cristofani Mencacci (consigliere dell’ordine avvocati di Lucca), Gabriele Nicolella (responsabile ufficio legale Lega serie B), Alessio Piscini (legale AIC professionisti), Priscilla Palombi (legale AIC dilettanti), Jacopo Piccioli (giudice sportivo FIGC/LND Toscana), Stella Frasca (consigliere federale nazionale FIGC), relatori che sono stati moderati da Cecilia Morandini (responsabile commissione minori AIAS) e Stefano Pellacani (delegato CONI Lucca).
L’occasione della 74esima Viareggio Cup, esempio lungimirante del perfetto connubio sport e minori in connessione alla pratica sportiva, che ha visto l’organizzazione in parallelo di incontri sull’attività sportiva e i minori, è stata un’ottima occasione per un confronto con lo scopo di finalizzare ed evidenziare nuovi spunti di riflessione affinché il legislatore possa sollecitare gli organismi sportivi nell’introduzione di previsioni normative negli regolamenti federali che tengano conto della presenza del minore con attenzione all’età dell’atleta, al suo percorso evolutivo, all’effettiva percezione del disvalore di un fatto che violi un precetto di natura sportiva disciplinare a tutela del giovane atleta di oggi, futuro campione del domani.
La pratica sportiva è individuata come elemento formativo essenziale nella vita del minore poiché incide sullo sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino, contribuendo ad una crescita sana ed equilibrata, finalizzata alla possibilità di instaurare relazioni con i coetanei e gli adulti in un contesto di gioco.
È in questo ambito che si apprendono valori quali il rispetto delle regole e degli avversari, la lealtà verso i compagni e la squadra, la dedizione personale: l’attività sportiva può essere il veicolo attraverso cui trasmettere questi insegnamenti e per migliorare la consapevolezza di sé e del proprio corpo e partecipare alla strutturazione della personalità del bambino.
È evidente che il silenzio regolamentare finora attuato nei confronti del “soggetto minore” nel mondo sportivo era diventato, oltre che inopportuno, intollerabile.
Nel 1992 l’UNESCO ha redatto la Carta dei diritti dei bambini nello sport, confermando in modo esplicito che lo sport rappresenta un vero e proprio diritto per i bambini, con lo scopo di indicare, per punti, i diritti basilari riconosciuti ai minori all’interno dell’ambiente sportivo.
Pertanto la normativa endofederale di ciascun organismo dovrebbe adeguarsi soprattutto in tema di giustizia sportiva disciplinare. Allo stato risulta, anche da un’attenta disamina di ciascuna federazione, l’assenza di previsioni specifiche a tutela del minore: nessuna distinzione è disposta tra l’atleta adulto e quello minore in caso di compimento di una violazione sportiva di natura disciplinare, ad eccezione di alcune decisioni – sporadiche – da parte di alcuni organi di giustizia sportiva endofederale.
Alla fine del convegno è stato consegnato un documento con l’auspicio dell’introduzione di previsioni normative sui minori che abbiano ad oggetto in materia di regolamenti di giustizia sportiva federale:
-la previsione di un giudice sportivo minorile e/o sezione minorile ad hoc;
-l’introduzione di un procedimento minorile per le questioni di natura disciplinare;
-la previsione di sanzioni specifiche per atleti minori di anni 16;
-la previsione di misure sanzionatorie alternative per gli atleti minori di anni 16;
-la previsione di programmi di educazione da parte delle singole federazioni sull’utilizzo dei social e dei device rivolti ai minori e loro tecnici;
-l’istituzione osservatorio sulle decisioni di giustizia sportiva e minori.