AAA cercasi gol disperatamente. Già, perché senza gonfiare la rete, nel calcio, i risultati non arrivano. Se i tuoi attaccanti più prolifici, quelli che facevano invidia a tutta la Lega Pro non segnano da tempo immemore è inutile pretendere di sognare, ma è anzi opportuno arrivare alla quota salvezza il prima possibile per pianificare il futuro. Con estrema chiarezza.
E’ difficile capire se abbiamo sopravvalutato il Pisa spavaldo dei primi mesi di campionato oppure se quello che vediamo ora è soltanto un periodo (lungo) buio e sfortunato. La verità sta nel mezzo? Sarà, ma l’involuzione profonda dei neroazzurri lascia pensare che la prima ipotesi sia preponderante. Il Pisa giocherà la prossima gara in trasferta a Nocera: le sensazioni non sono delle migliori, non tanto per l’impegno dei ragazzi di Pane, quello non si discute, quanto per i limiti tecnici, fisici, di personalità della squadra, a partire da Favasuli (impresentabile oggi) finendo per Perez, abulico e impalpabile anche in questa occasione.
Il Match. Pane deve rinunciare a Mingazzini, Busce’ e Rizzo, sacrifica Benedetti a destra e si affida a Barberis e Fondi in mediana. Davanti ancora spazio al tandem Scappini-Perez, con Tulli ancora in panchina (scelta sbagliata visto il frizzante finale di quest’ultimo). Ciccio Cozza recupera Fiore e lo piazza sulla destra, lasciando in attacco il solo Fioretti con Russotto libero di inventare calcio. I ritmi di gara sono subito accettabili, il vento condiziona le trame di gioco ma non impedisce di vedere qualche buona azione, specie da parte dei locali, abili a verticalizzare con immediatezza. Al 15’ Castiglia dal limite scalda i guanti a Sepe, mentre il Pisa risponde con Benedetti, anticipato in extremis dall’uscita di Pisseri. Intorno alla mezz’ora il Catanzaro aumenta il forcing offensivo, spaventando Sepe al 34’ con una conclusione a lato di Fiore e costringendo il numero uno pisano al miracolo un minuto più tardi, con Fioretti che col sinistro impegna severamente il portiere scuola Napoli. Al 41’ Russotto salta anche Sepe, ma la sua conclusione è murata da Suagher sulla linea. La ripresa vede il Catanzaro attaccare e il Pisa contenere, ma di occasione nei primi 18’ non se ne contano. Poi l’episodio che decide il match: Russotto pennella dai venti metri una punizione perfetta che Sepe può soltanto raccogliere in fondo alla rete. Il Pisa prova a reagire, ma paga l’assenza di peso in attacco e la scarsa qualità in mediana. Il più pericoloso è Pedrelli, che al 31’ impegna Pisseri con un sinistro a incrociare e al 36’ serve a Gatto una gran palla sulla quale è bravo Bacchetti ad intervenire. Nel finale Pane gioca la carta Tulli, il folletto neroazzurro regala qualche “sgassata” pericolosa, non sfruttata però dai suoi compagni. Finisce quindi con il Catanzaro a festeggiare sotto la Curva e il Pisa a leccarsi le ferite come accade troppo spesso in questi ultimi tempi.