Parte con il piede giusto il Pisa di mister Dino Pagliari che, sull’ostico campo di Barletta pur senza brillare conquista l’intera posta in palio. A decidere il match è un destro da centro area di Martella, che raccoglie una palla vagante e fulmina Liverani. Ma dopo il gol il Pisa non si è comportato da grande squadra, arretrando da subito il baricentro e soffrendo il forcing dello sterile Barletta, reso pericoloso soprattutto da distrazioni ed errori individuali dei neroazzurri. Nel finale l’arbitro grazia il Pisa, giudicando non passibile di rigore un energica spinta di Sampietro.
Il 4-2-3-1 proposto da Pagliari lascia intravedere pirotecniche situazioni offensive, ma sarà sostenibile solo grazie al sacrificio degli esterni d’attacco e tenendo una squadra sempre corta. Il materiale sul quale lavorare è di primordine dalla cintola in su, ma il gruppo va completato con un difensore centrale navigato e da un centrocampista in grado di far dirottare Favasuli sull’out mancino senza troppi patemi qualora ce ne sia la necessità.
Il Match. Pagliari sacrifica Cia, non al meglio, e vara il 4-2-3-1 con Napoli e Martella larghi, Giovinco trequartista e Arma unica punta. Mingazzini e Favasuli formano la cerniera centrale davanti alla babydifesa, che vede Goldaniga centrale e Kosnic dirottato a sinistra. In porta fiducia all’esperto Maurizio Mister Orlandi si affida a un 3-5-2 dove le chiavi del gioco sono affidate ad Allegretti e il peso offensivo ricade quasi tutto sul guizzante Picci. I ritmi in avvio di gara sono molto alti, il Barletta pressa a tutto campo, lascia il pallino al Pisa e prova a pungere in contropiede, rendendosi pericoloso principalmente nella zona sinistra della retroguardia neroazzurra. Il Pisa si affida molto all’estro di Giovinco, abile nel saltare l’uomo ma meno nel concretizzare i suoi numeri. Le emozioni però si contano col contagocce; i pugliesi ci provano spesso con dei tiri da fuori mentre il Pisa cerca l’azione manovrata. Il sussulto più grande arriva al 41’ quando Martella con un sinistro ad incrociare sfiora il palo lungo con Liverani immobile. La ripresa riparte con lo stesso canovaccio, ma il Pisa dopo 6’ sblocca la gara. Lunga rimessa laterale di Pellegrini, la difesa locale non allontana la sfera con decisione e Martella piazzato all’altezza degli undici metri con un destro secco non lascia scampo a Liverani. Il gol scuote il Barletta e spaventa i neroazzurri che abbassano pericolosamente il baricentro. Allegretti e compagni arrivano spesso nella zona pericolo pisana ma raramente riescono a concretizzare la grande mole di gioco creata; il Pisa si chiude con qualche affanno di troppo e prova a punzecchiare Liverani in particolare con Arma, che al 22’ calcia fuori da buonissima posizione. I due allenatori iniziano la girandola delle sostituzioni; proprio il neo entrato Sampietro argina l’imprendibile D’Errico ai limiti della regolarità appena dentro l’area pisana, ma l’arbitro lascia correre. Grosso brivido anche al 38’ quando La Mantia anticipa l’uscita di Pugliesi con un colpo di testa che dà l’illusione ottica del gol.
Nei cinque interminabili minuti di recupero il Pisa allontana con le buone e con le cattive gli assalti disperati del Barletta e conquista così i primi tre punti di una stagione che, se saranno sfruttate a pieno le potenzialità offensive e verranno registrati meglio i movimenti difensivi anche grazie all’aiuto del mercato, potrebbe regalare addirittura più soddisfazioni dello scorso campionato. E sappiamo bene cosa vorrebbe dire …