Gianluca non poteva augurarsi partita migliore per festeggiare la sua vittoria più grande e il ritorno in Curva Nord. 2 a 1 al fotofinish, primato ritrovato e l’ex Giordano piegato. Come se qualcuno da lassù (Romeo) avesse voluto regalare a Gianluca e a tutta l’Arena una giornata ricca di emozioni, partita male e finita in apoteosi. Questo è il bello del calcio; ciò che ti viene tolto (vedi immeritata sconfitta di Gubbio) prima o poi ti viene restituito, a patto di non mollare mai e di crederci fino alla fine, nonostante l’inferiorità numerica e una partita giocata tutt’altro che bene. Il Pisa ha avuto la forza di non abbassare la testa, di non mollare nonostante due traverse, giocatori in ombra e un pallone che non voleva saperne di entrare. L’Ascoli ha avuto il demerito di tirare i remi in barca troppo presto, non cercando mai il raddoppio contro un avversario in difficoltà.
Pisa ride, l’Ascoli no. Ed oggi, per una serie di motivi, è decisamente giusto così.
Il Match. Pagliari deve rinunciare ai soliti Adornato, Martella, Rozzio e Speranza e schiera il classico 4-4-2 dove Giovinco ritrova il posto accanto ad Arma e Favasuli torna largo a sinistra. Difesa confermata in toto, con Provedel ancora preferito a Pugliesi. Giordano per il suo debutto deve fare i conti con un’infermeria affollata e propone un 4-3-3 con i velocissimi Falzerano e Tripoli ai lati del cadenzato Vegnaduzzo. Mediana affidata all’esperienza di Pestrin, mentre in difesa Rosania stringe i denti e affianca al centro Scognamillo. Il Pisa non ha la consueta partenza sprint e soffre un Ascoli che si chiude e prova a stuzzicare la retroguardia neroazzurra specie sull’out di sinistra, dove Falzerano è una scheggia impazzita. I neroazzurri si affidano alle spizzate di Arma e alle sfuriate di Napoli, ma pagano la scarsa verve di Favasuli e di un Giovinco ancora impalpabile. Per avere la prima occasione da gol bisogna infatti aspettare il 34’, quando Napoli con una bomba incrina la traversa dopo aver ricevuto una bella sponda aerea di Arma.
L’Ascoli risponde prima con un sinistro sporco di Vegnaduzzo al 36’ e poi trova il vantaggio al 42’ sempre con lo stesso centroavanti, che riceve palla dall’indemoniato Falzerano e dal dischetto del rigore fredda l’incolpevole Provedel. Il Pisa prova a reagire immediatamente, ma la punizione di Favasuli al 45’ si stampa sulla traversa. Nella ripresa Pagliari inserisce Caputo per Sabato, aumentando la spinta a sinistra. E proprio su quel settore che al 15’ Favasuli riceve palla, si accentra, e con il destro lambisce il palo della porta di Russo. I neroazzurri aumentano i giri, Pagliari inserisce anche Bollino e Forte, con l’ex primavera dell’Inter che al 25’ non riesce a imprimere forza alla sua conclusione permettendo a Rosania il salvataggio quasi sulla linea. Al 29’ il Pisa perviene al pareggio, sfruttando con Kosnic l’ennesima mischia da corner. E’ il preludio a un finale al cardiopalma; prima Bollino si prende due gialli per proteste nel giro di trenta secondi poi, in pieno recupero, Napoli salta Rosania che lo stende in piena area, beccandosi la seconda ammonizione.
Dal dischetto Favasuli non sbaglia e regala al Pisa tre punti pesantissimi, una settimana serena, e ritrovate ambizioni di primato. Adesso occorre confermarsi, recuperare gli infortunati e far aumentare i giri ad alcuni big un po’ in ritardo di condizione. Il materiale c’è, il cuore anche. Adesso andiamo a Benevento senza paura, da capolista, per continuare ad essere protagonisti.