IL PUNTO DI ANDREA BETTI – In queste ultime ore la città ed i tifosi tutti stanno vivendo momenti di apprensione e di incertezza in merito alle vicende societarie che purtroppo, ormai da settimane, per non dire mesi, prendono di diritto il campo delle notizie principali in capo al sodalizio nerazzurro.
La giornata di ieri é stata caratterizzata dal comunicato, giunto in tutte le redazioni degli organi di informazione, emanato dal Comitato “Vecchio Cuore Nerazzurro” e riportato stamani anche dalla stampa locale e da tutti i portali web, riguardante la bozza del bilancio societario al 30 giugno 2015.
Non essendo competenti in economia, ne avendo compiuto studi specifici in tal senso, leggendo comunque i dati ci sono dei punti oscuri che proprio non riusciamo a comprendere.
Ci preme sottolineare che i pensieri che andiamo ad esprimere sono solamente riferiti alla lettura ed alla relativa comprensione del comunicato stesso e non assolutamente a prese di posizione verso l´uno o l´altro degli attori principali della disputa.
Dal comunicato, appare chiaro ed evidente che, durante l´anno il socio di minoranza Carlo Battini abbia effettuato versamenti per una cifra pari ad 1,7 milioni di euro cifra che, presumibilmente, sarà destinata a scomputa della perdita che appare pari a circa 3,6 milioni di euro.
Per differenza, quindi, la cifra che occorre entro il 28 dicembre prossimo per scongiurare l´ennesimo fallimento societario dovrebbe essere di circa 1,9 milioni di euro.
Ora sappiamo anche per certo che il prezzo di vendita della società a Fabrizio Lucchesi ad agosto è stato alla cifra “simbolica” di 1 euro, cosa che sappiamo essere perfettamente normale e consueta nelle situazioni in cui la parte contraente va ad acquistare un “debito” e non un “valore”. E su questa notizia non vi é possibilità di sbagliare, visto che il Comitato è socio e ha il diritto/dovere di conoscere le vere cifre della transazione.
É altrettanto pacifico che noi non possiamo conoscere gli accordi privati intercorsi fra l´attuale patron Fabrizio Lucchesi ed il vecchio amministratore unico Carlo Battini.
Però noi tutti ricordiamo chiaramente quanto Fabrizio Lucchesi ha dichiarato più volte circa i suddetti accordi: lui e i suoi soci si sarebbero fatti carico al 50% del ripianamento della perdita, mentre l´altro 50% sarebbe rimasto a carico di Carlo Battini.
Ed é proprio qui che sorgono mille dubbi ed altrettante domande.
Com´è possibile che Carlo Battini abbia già ripianato metà della perdita e debba ripianare anche l´altra metà? Ma negli accordi più volte resi noti pubblicamente da Lucchesi, non doveva essere anche la nuova società a coprire una parte del debito?
A tal proposito emergono spontanee alcune doverose ipotesi:
1) I 1.7 milioni versati sono di “provenienza” Carlo Battini, e quindi quasi la totalità dei rimanenti 1,9 milioni spetterebbe alla nuova società. Questo spiegherebbe la volontà di Battini di non pagare, ma sarebbero incomprensibili ed inspiegabili tutte le attività burocratiche che hanno visto alternarsi avvocati e commercialisti, nonché la strategia di Battini di parlare poco o nulla.
Pertanto questa ipotesi sembra da scartare.
2) I 1.7 milioni versati da Battini avrebbero origine dalla nuova società.
Questo, peró, significherebbe che la nuova società li ha versati alla vecchia di Carlo Battini in sede d´acquisto e che quindi la società non è stata venduta a 1 euro.
Ma non può essere questo il caso, visto che, come già precedentemente sottolineato, il Comitato è socio e sa per certo che la società è stata venduta al prezzo “simbolico” di 1 euro.
3) Gli attuali soci Lucchesi e Battini si sarebbero divisi fra loro la copertura della parte “rimanente” della perdita, e non quella già ricapitalizzata da Battini con i 1,7 milioni.
Questa ipotesi significherebbe che Battini debba coprire ora meno di 1 milione di euro e il resto spetterebbe a Lucchesi con i suoi “fantomatici” soci.
Questo però sarebbe in forte contraddizione con quanto Lucchesi dice pubblicamente da tempo, parlando di cifre ben superiori al milione di euro.
4) L´accordo fra Lucchesi e Battini non prevederebbe alcuna spartizione del debito pregresso. E ciò francamente creerebbe parecchie perplessità, evidenziando che qualcosa a livello comunicativo da parte della nuova società non ha funzionato, perché i messaggi che sono passati alla città da sempre, sono stati ben altri.
Alla luce di tutte queste considerazioni, appare a questo punto doveroso da parte dei due principali attori di questa snervante (non solo per loro, ma per Pisa sportiva tutta!) disputa, una uscita pubblica di entrambi con dei comunicati chiari ed ufficiali, meglio ancora con dichiarazioni congiunte alla tv locali, per chiarire una volta per tutte alla città come stanno realmente le cose e per dire, da uomini veri, le loro reali intenzioni su questa vicenda.
Per non lasciare ancora una volta una intera città attonita, una Pisa sportiva che é tornata a sognare grazie ad una “squadra” vera, che sa farsi amare per il sudore che lascia settimanalmente sul campo, emblema reale e palpabile del tecnico che la guida e che ha saputo ridonare a tutto l´ambiente quell´entusiasmo che era venuto meno negli anni, prima grazie a gestioni scellerate di avventurieri di turno e dopo da società più vicine al dilettantismo che al professionismo.
Pisa ora pretende chiarezza da parte di tutti: é giunta l´ora di darla.
di Andrea Betti – TuttoAcPisa1909.it