La Repubblica di Pisa entra nell’anno 2020 secondo il calendario cosiddetto in “Stile Pisano”.
La nostra Gloriosa città almeno fin dal X secolo decise infatti di far coincidere l’inizio dell’anno con l’Annunciazione (e quindi l’Incarnazione di Gesù), ossia 9 mesi prima del 25 dicembre. Si ottenne così l’Anno Pisano ab Incarnatione Domini (o Christi), in anticipo sul calendario comune. Il 25 marzo diventò il primo giorno del nuovo anno solare, che si sarebbe poi concluso il 24 marzo successivo.
Il calendario pisano restò in vigore per secoli anche nelle terre appartenenti alla Repubblica di Pisa: la costa fra Portovenere e Civitavecchia, Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, Baleari, Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara, Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov (nel Mare omonimo, sulla foce del fiume Don) e infine Costantinopoli, dove i Pisani e i Veneziani furono gli unici occidentali a potersi stabilire.
Il calendario in “Stile Pisano” restò valido fino al 20 novembre 1749, giorno in cui il Granduca di Toscana Francesco I di Lorena ordinò che in tutti gli stati toscani il primo giorno del gennaio seguente avesse inizio l’anno 1750. Quindi lo Stato Pisano, formato grosso modo dalle attuali Province di Pisa e di Livorno, dovette uniformarsi all’uso del calendario gregoriano come il resto della Toscana.
E oggi, come da tradizione, l’inizio del nuovo anno sarà scandito da un orologio solare: alle ore 12.00 un raggio di sole penetrando nel Duomo illuminerà un uovo di marmo posto sopra una mensola posta sul pilastro accanto al pergamo di Giovanni Pisano, sul lato opposto e in quel momento Pisa entrerà nel nuovo anno.
BUON ANNO A TUTTI!
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