La Holding Arancione, anzi, Andrea, Marco, Giuditta, Gabriele, Mario, Franco, Pietro, Fabio, Nicola, Paolo, Roberto,
Sauro, Luca, Giancarlo, Riccardo, Simone, Paolo, Simone, Daniele, Stefano, Silvano, Gabriele, Ghigo, Federico,
nel giorno dell’addio a Filippo Nesti, si stringono al cuore Francesco e Giulio, la sua amatissima Barbara, Elena e la sua
mamma così sfortunata eppure amabile e fiera.
Per molti di noi è stato amico di lungo corso, per tutti noi amico di comuni passioni, uomo vero, leale, tenace, per nulla
incline a buonismi di maniera, presente nei fatti senza indugi.
Il dramma della morte prematura, troppo prematura, lascia scossi, increduli, angosciati al pensiero di non poterlo più
incontrare. È un sentimento lacerante per chi con lui ha condiviso passione ed emozioni come solo il calcio sa dare, con la
sua magia che muove, agita, scombina le priorità, strappa pancia e cuore per istanti indimenticabili.
Chi non c’è dentro non può capire, tante volte lo abbiamo detto insieme, ridacchiando, consci di essere da un lato
“malati”, ma dall’altro fortunati di poterle vivere queste emozioni.
E Filippo le ha vissute sempre, con tanti amici di lungo corso e con altrettanti d’avventura, ma sempre tutti convinti che
chi non c’è dentro non può capire e….pazienza per loro che ci guardano stupiti.
In questi giorni più volte è accostata al suo nome la specifica di tifoso arancione, ma è semplicistico e riduttivo. Tutti a
Pistoia siamo tifosi arancioni, chi più chi meno, ma Filippo è stato un tifoso della sua città con le sue virtù e le sue
potenzialità, del suo lavoro e della tradizione che ha rivestito per la città, e quindi, da appassionato di calcio, della squadra
della sua città che “ha il colore più bello che c’è”.
E per quella, per sentirsi ancor più parte attiva, ha voluto aderire tra i primissimi alla chiamata della Holding Arancione.
Chiudo con una digressione personale: ho una foto nel cassetto che ci ritrae in gradinata prima del famoso Pistoiese-
Roma del 1980, in cui alziamo insieme una sciarpa arancione. Quella sciarpa Filippo non l’ha mai abbassata, perché
Filippo Nesti era tifoso della sua città di cui voleva sentirsi orgoglioso e chi sostiene un’idea virtuosa di comunitá non
perde mai.
10, 100, 1000 Filippo Nesti, perché la passione e l’impegno che taluno mette per migliorare il contesto in cui vive è un
dono per tutti gli altri, molti dei quali spesso ne beneficiano senza neanche accorgersene.
Sia un esempio perché tutti possano fare qualcosa in più per sentirsi orgogliosi della propria città.
Addio Filippo, ci mancherai sempre.
Andrea Bonechi
Si unisce a questo pensiero Orazio Ferrari, con l’orgoglio grande di averlo avuto al fianco ed il rammarico enormemente
più grande di averlo avuto per troppo poco tempo.
US Pistoiese 1921
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