La Regione Toscana tramite l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale ha conferito alla Us Pistoiese 1921 il massimo riconoscimento per i suoi cento anni di storia, oltrechè per il ruolo sociale e il prestigio che tuttora rappresenta.
L’annuncio della notizia, ricevuto oggi dalla Società tramite una comunicazione ufficiale, è stato accolto con grande soddisfazione dalla
dirigenza del club, che ha voluto subito rispondere tramite il suo presidente, Orazio Ferrari: “A nome della Pistoiese tutta, esprimo commossa gratitudine per il riconoscimento che la Regione Toscana ha voluto concedere alla Pistoiese di una prestigiosissima targa. Esso premia l’opera e il sacrificio di tanti, che giorno dopo giorno lavorano o hanno lavorato per la Società e anche gli sportivi che la sostengono. Questa decisione della Regione giunge nell’anno del Centenario e dunque si tratta di un premio alla storia della Pistoiese, che cercheremo di onorare con tutte le forze. Ringraziamo l’Ufficio di Predidenza che ha approvare l’atto e il presidente Mazzeo, che ha accolto la proposta della dottoressa Fratoni, cui siamo grati anche delle parole espresse verso l’attuale conduzione societaria. Si conferma, nella circostanza, la vicinanza delle Istituzioni al nostro glorioso vessillo, che premia pure la comunità che rappresenta”.
Il club manager arancione, Fabio Fondatori, ha invece così commentato: “È un riconoscimento per tutte quelle persone (tifosi, giocatori e dirigenti) che in 100 anni di storia hanno dedicato cuore e passione alla Pistoiese. Ringrazio il Consiglio Regionale della Toscana per il prestigioso conferimento e il consigliere Federica Fratoni per la vicinanza alla Pistoiese, dimostrata anche in altre occasioni come nel caso dei lavori per la risistemazione della curva nord. Non è un gesto scontato nè ordinario quello che l’assemblea regionale dedica alla storia di un simbolo sportivo importantissimo per Pistoia. È un orgoglio per tutta la città che spero contribuisca in questo anno, con le sue diverse istituzioni e rappresentanze, a dedicare un pensiero, ognuno come vuole, alla storia dell’olandesina”.