È difficile spiegare le ragioni di un’annata così. Alcune dipendono sicuramente da miei errori. Altre da errori dei miei collaboratori, ma com’è giusto che sia ne sono comunque responsabile. L’amarezza si ingigantisce sapendo che tutto sta succedendo in un anno importante e simbolico per la Pistoiese. Un anno nel quale avremmo certamente voluto far vivere emozioni diverse. Purtroppo non è andata così e questo sarà per sempre il mio più grosso cruccio, senza nemmeno bisogno che qualcuno me lo faccia notare.
Vorrei però sgombrare il campo da equivoci: abbiamo fatto tutto, errori compresi, spinti dall’amore e dalla passione verso i colori arancioni. Non sempre nella vita si riesce ad ottenere i risultati che ci si prefiggono e le sconfitte fanno parte del gioco.
Nel calcio, si sa, contano i risultati e a poco serve ricordare che in dieci anni una società che era sparita nel nulla abbia ottenuto due promozioni e sia tornata nel calcio professionistico creando per esempio un movimento di 350 ragazzi e ragazze tesserati. In questo momento è comprensibile che l’emotività dei pessimi risultati di questa stagione prevalga.
Quello che chiedo a tutti, oggi, è di stare vicino alla squadra e allo staff tecnico fino alla fine. È importante per Pistoia mantenere il calcio professionistico, e ciò è ancora possibile. Poi, a stagione finita, ognuno di noi trarrà le conseguenze di quest’annata. Ora bisogna lottare tutti insieme. Restare in serie C è un beneficio troppo importante per una piazza come Pistoia, in un contesto economico sempre più impoverito.
È un’impresa che adesso appare difficilissima per come si sono messe le cose, ma provarci con tutte le nostre forze è una questione di responsabilità e di rispetto per un simbolo e verso quelle migliaia di tifosi che in cento anni hanno vissuto, gioito e sofferto per le sorti della Pistoiese.
Tra essi di sicuro c’è il sottoscritto che anche per questo si impegnerà anima e corpo fino alla fine, lasciando nulla di intentato. Forza Arancioni!
Il Presidente
Dott. Orazio Ferrari