Linda Gavagni, 26 anni e già due crociati rotti, ma la nostra Granatina non è un tipo che molla. Quest’anno è rientrata in campo dopo 11 mesi di sofferenza e sacrificio e alla prima da titolare ha segnato il gol vittoria contro la Pistoiese. Conosciamola meglio!
Quando hai iniziato a giocare a calcio?
Gioco da quando ne ho 13, ho iniziato ad Agliana, vicino casa mia, nell’Aircargo Agliana, società che militava in Serie A. Iniziai nelle Giovanissime, facendo credo una presenza in Primavera ma non avevo ancora l’età per giocarci. Quell’anno però la società fallì ed io andai a giocare al Real Aglianese fino al 2014. Lì vinsi un campionato di Serie C e salimmo in Serie B, ma proprio nell’anno della B mi ruppi il primo crociato e il menisco e l’anno dopo non iniziai a giocare prendendomi un anno a sabbatico.
Dopo l’anno di riflessione dove hai ricominciato?
Riniziai dal Florentia, quella che adesso è la Florentia San Gimignano che gioca in Serie A. Io nel 2016 però facevo la Serie C. Vincemmo il campionato e salimmo ma io cambiai squadra e venni a Pontedera. Quindi questo è il mio terzo anno a Pontedera.
Nella vita privata cosa fai?
Studio Scienze Motorie a Firenze e sto facendo un corso a Prato per prendere il patentino da allenatore Uefa D.
Quanto è stato difficile rimanere lontana dai campi? Visto che non è la prima volta che subisci un infortunio così grave.
Sono rientrata in campo dopo 11 mesi, facendo 8 mesi di fisioterapia e per tre mesi ho atteso l’intervento. Durante tutto questo periodo sono rimasta comunque vicina alla squadra, andando a vedere allenamenti e partite. Forse questa vicinanza mi ha fatto sentire ancora di più la nostalgia del campo. Avevo voglia di giocare per dare una mano visto che la stagione stava andando molto bene e ci giocavamo il campionato. Non è semplice stare lontana da una cosa che ami fare, è difficile da accettare ma lo devi fare.
Come è stato il tuo ritorno in campo? Cosa hai provato?
Quando il mister ha dato la formazione sono andata un attimo in confusione. Non riuscivo a realizzare bene che sarei tornata in campo a giocare. C’era l’ansia di non essere all’altezza della situazione, poi dopo i primi minuti ho smesso di pensare perché mi sono concentrata solo sulla partita e per fortuna è andato tutto bene.
E’ andata talmente bene che hai segnato il gol della vittoria! Come ti sei sentita in quel momento?
In un attimo mi sono vista passare davanti tutti i momenti che ho passato in questi mesi fuori. Il sacrificio, la rabbia, la costanza che ci ho messo per tornare, il dolore e le delusioni ma anche le soddisfazioni dei passi in avanti. Ho pensato a questo perché il percorso riabilitativo comunque ti segna. E’ una strada che richiede tanta energia, soprattutto mentale. Quindi quando ho fatto gol ho pensato “Ce l’ho fatta”. Poi sapere che quel gol ha sancito la nostra vittoria mi ha reso ancora più felice e orgogliosa, perché comunque io gioco per la squadra e la vittoria è stato il premio più grande.
Quali sono i tuoi obiettivi di quest’anno? Sia individuali che di squadra.
A livello di squadra è quello di migliorarci. L’anno scorso siamo arrivate seconde e quest’anno vorremmo vincere il campionato, ma sarà molto difficile perché a mio parere la competizione ha alzato il livello e ci sono molte più formazioni competitive. Pensiamo partita dopo partita e vediamo di raggiungere il nostro obiettivo. Per quanto riguarda me voglio tornare al 100% dopo l’infortunio, ci vorrà un po’ ma spero di farlo il prima possibile, per me e per la squadra.
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