E’ stato presentato alla stampa nella mattinata di sabato 3 giugno alle 10,30 l’allenatore della prima squadra, Lorenzo Collacchioni.
L’allenatore giallo blu ha ufficializzato subito la data di avvio della nuova stagione, fissata per il 24 luglio.
L’ex giocatore giallo blu, nelle stagioni che vanno dal 2015 al 2017, si è soffermato con i giornalisti per rispondere alle domande di un nuovo percorso che la società intende portare avanti
“La società si aspetta risposte innanzitutto da noi, dai giocatori allo staff. Le risposte siamo noi in primis a doverle dare a chi ci ha dato fiducia. Adesso ho un ruolo diverso rispetto al passato da calciatore e dovremo farci riconoscere in un’altra veste. Siamo partiti con il piede giusto, c’è feeling con il direttore e stiamo costruendo una squadra che ci possa rappresentare al meglio. Ci sono tutti buoni propositi per fare il meglio possibile e allo stesso tempo allestire una squadra competitiva che possa divertirsi e far divertire”.
Una squadra che mister Collacchioni ha seguito da vicino
“Sarà un anno di ripartenza totale, con tanti cambiamenti, a cominciare appunto dal ruolo stesso dell’allenatore. C’è una società che, prima ancora della retrocessione nei dilettanti, sta portando avanti un progetto ambizioso. Si respira passione vera in questo percorso e non è un gioco di parole. Questa società sta costruendo un significativo blasone ed è per questo motivo che è estremamente stimolante essere qui.
La Primavera 4 ha conquistato sul campo risultati significativi, rendendo orgogliosa una intera società e un paese
“Mi piace molto lavorare con i giovani, al di là del mio percorso da allenatore relativamente giovane. Dai dilettanti ai professionisti, serve sempre avere questo collegamento con i giovani. Dai più piccoli ai più grandi per una persona venire a giocare al San Donato Tavarnelle deve essere uno stimolo per arrivare poi in prima squadra. Ero allo stadio in occasione della finale di ritorno della Primavera 4 allo stadio ‘Pianigiani’ con il Montevarchi e confermo che c’è forte attenzione su quel gruppo, così come i più piccoli. Non sono schiavo di un sistema di gioco prestabilito, dobbiamo mettere i giocatori nelle condizioni di esprimersi al meglio”