La partita contro il Genoa ha lasciato una brutta sensazione ai tifosi rossoneri, accompagnata a dire il vero da ciò che hanno visto gli occhi. Un Milan arrendevole, quasi rassegnato alla sua incapacità di competere per qualcosa di importante, avvolto dalle spire della crisi, di un allenatore che forse non piace ai senatori, e di una società distante. E il fatto che tutto ciò sia avvenuto proprio il giorno della festa dei 125 anni dalla fondazione, aumenta ancor di più la delusione dei tifosi, che hanno non a caso criticato ampiamente la società al termine dei 90 minuti più recupero. Se lo scudetto oramai è un miraggio, ora rischia di complicarsi seriamente anche la corsa al quarto posto.
Milan-Bologna: uno spettacolo sconfortante
La partita andata in scena a San Siro, come anticipato poco sopra, è stata diametralmente opposta alla festa che l’ha preceduta. Il Milan ha affrontato il match con poco piglio all’inizio, riprendendosi un po’ verso la metà del primo tempo, ma palesando delle gravi carenze non solo motivazionali ma anche tecniche. Paradossalmente, i giocatori che hanno lasciato le poche, buone impressioni sono stati i “ragazzini” schierati da Fonseca. Jimenez ha ricordato per certi versi il Theo dei tempi d’oro, e non solo per la sua capigliatura, mentre Liberali ha dimostrato di avere carattere e talento. A soli 17 anni, però, di certo non gli si possono chiedere i miracoli.
Il Milan non è mai stato un serio candidato per lo scudetto, sin da inizio stagione, come avevano anche anticipato i siti per scommettere sulla Serie A. Il problema, però, è che ora rischia di non qualificarsi nemmeno per la prossima Champions League. Il 4 posto si sta allontanando sempre di più, con i rossoneri che al momento (ma con una partita in meno) si trovano all’ottavo posto e ad una distanza di 8 punti dalla Fiorentina quarta in classifica. I problemi sono tanti, forse troppi per sperare concretamente in una rimonta.
Tutti i problemi di un Milan in grande crisi
Si parte dai problemi tecnici e dalle carenze della rosa. Nel Milan manca un grande attaccante: quel bomber da 20 gol a stagione che la società non ha mai preso, e che questa estate poteva essere Lukaku, giusto per citare un nome. Mancano poi le seconde linee, come un centrocampista di rottura in grado di far rifiatare Fofana, le cui energie si stanno esaurendo rapidamente. Mancano dei validi attori per la catena di sinistra: Chukwueze è molto confusionario e difficilmente crossa bene, mentre Emerson Royal non sembra adatto al calcio italiano.
Poi subentrano i problemi motivazionali, dipendenti in parte dal rapporto con Fonseca. Lo stesso allenatore del Milan ha alzato i toni qualche giorno fa, accusando chiaramente i giocatori di non impegnarsi: per questo, contro il Genoa, il tecnico portoghese ha schierato due 17enni. Da non sottovalutare il problema infortuni, che ha privato la squadra dell’uomo più in forma (Pulisic), e la progressiva involuzione di Reijnders e di Morata, autore di due errori sottoporta davvero clamorosi. Infine, la società, che ad oggi sembra aver sbagliato ogni mossa.