Nell’ambito del Consiglio Federale odierno la Lega B ha espresso una posizione di astensione costruttiva nella votazione per l’approvazione del piano strategico della Federcalcio, ritenuto nella sua versione definitiva ampiamente al di sotto delle sue iniziali ambizioni.
In passato la Lega B ha dato piena adesione alla proposta di riforma dei campionati elaborata dalla FIGC e ampia disponibilità ad approvare la prima versione del piano strategico presentato in maniera sostanzialmente modificata quest’oggi in Consiglio Federale.
La scelta finale della Lega B, approvata da tutti i club, non è da intendere come un’avversione alle riforme, tema che la Lega B promuove da anni anche con sostanziosi contributi inseriti nel piano, ma si giustifica in un’ottica di costruttiva collaborazione dalla necessità di essenziali chiarimenti proprio sui punti più qualificanti del provvedimento. Non è chiaro, ad esempio, quello che potrebbe accadere nel caso in cui una società di serie A (per la quale i requisiti economici, dopo l’ultima modifica, non sono ammissivi in quanto sostanzialmente sostituiti dalla licenza UEFA) dovesse retrocedere in serie B dove, invece, i requisiti economici sono vincolanti per l’iscrizione al campionato.
La circostanza è aggravata dal fatto che vi sono parametri economici obbligatori per iscriversi ai campionati di B e C che devono essere posseduti al momento della verifica dei requisiti previsti dalle Licenze Nazionali. Il rischio concreto, al quale nessuno in sede di Consiglio Federale è stato in grado di dare una esaudiente soluzione, è che una retrocessa dalla A finisca per non avere i requisiti di iscrizione al campionato di B con un evidente vulnus normativo e una conseguente possibilità di dover sacrificare il principio di equa competizione sull’altare della fragilità logica del nuovo assetto regolamentare.
Il presidente della Lega B Mauro Balata a margine del consiglio federale ha dichiarato: “Abbiamo sollevato criticità sui parametri diversi tra noi e la A in relazione alle società che vengono promosse e retrocedono. È stato riconosciuto come queste problematiche possano impattare rispetto alle iscrizioni in B, vogliamo capire come opereranno in concreto i criteri e faremo le valutazioni con le nostre associate. Anche la A sa che esiste questo problema. Abbiamo manifestato disagio circa questo cambio di rotta quando i precedenti documenti avevano affermato un principio diverso rendendo tutto omogeneo tra le diverse leghe”.