Un Siena che coglie meno di quanto avrebbe meritato. Un punto che fa classifica ma crea qualche rimpianto. I toscani sono apparsi, tecnicamente, superiori rispetto ad un avversario che ha messo in evidenza uno stato di forma non ideale: mister Corini dovrà rivedere qualcosa soprattutto nel reparto avanzato con Pellissier che, in questo momento e diversamente da un recente passato, non fa la differenza. Peraltro i padroni di casa hanno dovuto anche rinunciare a Luciano per infortunio. Due uomini fondamentali per un gruppo che deve lottare per non retrocedere.
Cosmi sorride apprezzando la sua difesa che mostra un Felipe decisivo e si rammarica perché Calaiò graffia senza segnare: peccato. C’è la matematica che porta buone notizie: il Siena mette in archivio 8 punti in 4 partite. Un buon ciclo in cui Pegolo, per nulla impegnato oggi, non ha preso gol. Il vero limite, forse, si chiama attacco. Per quanto detto, l’allenatore attende ansioso il ritorno di Larrondo che sarà disponibile nel prossimo impegno contro la Roma: peso e tecnica nel reparto avanzato. Servirà come il pane.
Sullo sfondo i 90 minuti di Verona che sono difficili da commentare per colpa delle scarse emozioni: solo due traverse, una per parte, da annotare. Padroni di casa mai davvero pericolosi: Pegolo è spettatore non pagante. Il Siena punta sulle ripartenze con Valiani e Rosina, in crescita, che cercano di innescare Calaiò. Si dirà che, probabilmente, i toscani avrebbero potuto rischiare di più per cercare il bottino pieno ma, probabilmente, la paura di perdere è stata più forte della voglia di vincere. Finisce a reti inviolate con una classifica che manda messaggi precisi: in basso c’è grande equilibrio e si dovrà lottare fino alla fine per vincere la corsa che da in premio la permanenza in serie A.
Il Siena lo sa bene e non abbassa la guardia; il Franchi attende Zeman e un grande ex come Destro. Il pensiero è già rivolto a lui: il Chievo fa parte già del passato.