Su il sipario. Il calcio come nel teatro. Come nella musica. Ci sono i monologhi e ancora gli assoli. Solitamente affidati ai più bravi, a quelli che strappano gli applausi. Gli stessi applausi ricevuti questo pomeriggio durante il “Rosina show”. Sorridono i tifosi bianconeri godendo del talento di un calciatore che potrebbe calcare i campi della serie A. E’ l’Avellino? Niente da dire sugli irpini. Squadra grintosa, ben messa in campo e vogliosa di far bene. Ma contro l’ex Torino, oggi, non esistevano rimedi degni di nota. Il fantasista della Robur ha deciso di caratterizzare il fresco pomeriggio all’ombra di Piazza del Campo e due sue prodezze hanno fatto letteralmente la differenza in un match vinto con e dalla tecnica.
Due gol di destro che premiano azioni veloci, sincronizzate nel tempo e finalizzate da due calci ad un pallone: chirurgici, letali. Prima tanta grinta, decisioni arbitrali contestate e occasioni da una parte e dall’altra. Gli ospiti attaccavano sulle fasce collezionando innumerevoli calci d’angolo. I padroni di casa graffiavano al centro sfruttando la concretezza di Paolucci e l’estro di Scapuzzi all’esordio dal primo minuto per sostituire lo squalificato Giannetti. Concretezza e estro non bastavano e l’equilibrio non veniva spezzato. Il Siena necessitava di saggezza ed acume tattico. Proprio quello di Giacomazzi che, sugli sviluppi di una mischia, batteva il pur bravo Terracino. Siena entusiasta, Avellino ferito. Tutti sotto la doccia e spazio alla seconda frazione.
Meglio: spazio al personale spettacolo del buon Rosina che, in 35′ minuti, esibiva tutta la sua tecnica sopraffina per mettere i sigilli ad un match che aveva già detto tutto. Beretta richiamava l’autore della doppietta in panchina per lasciargli la passerella: tifosi in piedi, consensi chiari. C’era ancora il tempo per rivedere Mannini (servirà in futuro) e per riflettere sulla qualità del centrocampo del Siena composto, tra gli altri, anche da un certo Valiani autore di un assist. Meglio abbondare si dirà. Troppo giusto. Finisce con il pubblico soddisfatto e con un 3-0 che è punizione troppo severa per i campani.
Tra tante note liete, da registrare qualche sbavatura difensiva che il tempo e la cura Beretta dovranno eliminare. Magari prima della prossima sfida con il Palermo del grande ex Iachini. Ora è solo tempo di gioire. Questa è una grande domenica. Il Siena suona, il maestro Rosina dirige. Ed è solo bella musica