Il Siena Calcio ha celebrato Artemio Franchi a cento anni dalla nascita. Lo ha fatto nel pre-gara di Siena-Ancona con l’evento culturale dedicato al più grande manager del calcio italiano e tra i più illustri dirigenti sportivi mondiali. In una sala stampa gremita, il responsabile dell’Area comunicazione della Robur, Andrea Bianchi Sugarelli, ha coordinato l’incontro, aperto dai saluti del Dg bianconero Marco Trabucchi, che ha visto quali ospiti protagonisti il vice presidente della Lega Pro, Marcel Vulpis e il vice presidente della Fondazione “Franchi”, Massimo Bianchi. Presenti i figli del mitico dirigente, Giovanna e Francesco, il sindaco di Siena Luigi De Mossi, il priore della contrada della Torre Antonio La Marca, il parlamentare, onorevole Salvatore Caiata ed i vertici della Figc e della sezione Aia “Artemio Franchi” di Siena. Prima dell’inizio della partita, si è svolta una breve cerimonia in campo con il paggio della Torre, di cui Franchi è stato orgoglioso capitano per ben 11 anni, dal Palio del 1971 a quello del 1982, che ha deposto un mazzo di fiori in tribuna autorità, proprio nella poltroncina in cui sedeva Frabchi quando si recava allo stadio per vedere il Siena. Il sindaco De Mossi, invece, a nome della Robur ha consegnato ai figli una maglia bianconera di omaggio e ricordo.
“Il messaggio di Franchi – ha sottolineato Vulpis – è ancora oggi di una straordinaria modernità. La Lega Pro sta lavorando e camminando sulla strada da lui tracciata ed i valori etici e sportivi che ha saputo tramandare restano un punto cardine della nostra azione. Soprattutto oggi che l’Italia non si è qualificata ai mondiali, sono convinto che Franchi avrebbe reagito con il suo stile intelligente e rivolto al futuro, valorizzando in particolare tutti i settori giovanili e coinvolgendo proprio la nostra categoria. Il suo insegnamento così attuale è per tutto il calcio un esempio da seguire” ha concluso il vice presidente della Lega Pro.
“Per la Torre è stato un capitano epico – ha detto invece Massimo Bianchi – e la sua figura ha segnato intere generazioni oltre a diventare un punto di riferimento della contrada. Mi piace pensare che l’ultima immagine della sua vita è stata Piazza del Campo. Franchi ha saputo coniugare un insieme di valori che ha poi dimostrato fattivamente da delegato ai mondiali, poi come presidente della Figc, quindi dell’Uefa fino alla vice presidenza della Fifa. E’ un simbolo altissimo, di esempio, di concretezza, di stimolo. Ed ha sempre affrontato le difficoltà in prima persona. Come quella volta ai mondiali in cui venne accusato di aver ‘sabotato’ la Nazionale. Franchi volle un processo pubblico, fece interrogare tutti i giocatori Azzurri, lo staff tecnico, chiunque avesse a che fare con quell’Italia. E naturalmente ne uscì illibato. Un esempio di carattere e onestà. L’anno dopo – ha concluso Bianchi – divenne presidente della Figc”.
Il sindaco De Mossi e il Responsabile sanitario del Siena, Andrea Causarano, hanno tracciato alcuni passaggi e aneddoti di Franchi capitano di contrada mentre il figlio Francesco, commosso, ha sottolineato la senesità del babbo e l’amore per la città.
L’articolo Tra ricordi e commozione, il Siena ha celebrato Artemio Franchi a cento anni dalla nascita proviene da A.C.N. Siena.