“No al razzismo” è il messaggio delle maglie manifesto che i giocatori del Borgo a Buggiano indosseranno in occasione della trasferta con l’Aversa Normanna domenica 6 alle 14,30. Iniziativa promossa dal club azzurro dopo gli episodi di razzismo che hanno costretto il Milan a sospendere l’amichevole con la Pro Patria dopo una pioggia di cori contro Boateng ed altri giocatori di colore: “E’ una vergogna quello che è accaduto a Busto Arsizio. Con le maglie ‘No al razzismo’ con cui scenderemo in campo domenica – spiega il patron del Borgo Mauro Paganelli – vogliamo manifestare la piena solidarietà al club rossonero e ribadire un messaggio chiaro e forte contro questi fenomeni inqualificabili”.
Un gesto plateale quello manifestato dal Milan che dovrebbe fare da monito in tutte le gare ufficiali e non, come sottolinea Paganelli: “In casi come questi non si dovrebbe attendere una reazione del giocatore preso di mira, ma dovrebbe essere l’arbitro stesso ad interrompere la gara – sottolinea – per far rispettare il regolamento alla lettera. Anche nelle partite ufficiali, interrompere il match, in caso di cori o insulti razzisti, dovrebbe diventare un’arma contro questa inciviltà”. Ogni giocatore del Borgo domenica indosserà una maglia con una lettera; lettere che unite insieme comporranno lo slogan “No al razzismo”.
Azzurri in prima linea per la lotta al razzismo, fenomeno che ha toccato da vicino il club, con insulti razzisti più volte rivolti da avversari al giocatore brasiliano Dimas Goncalves: “Nel caso che continuino a persistere episodi simili saremo pronti a seguire l´esempio del Milan – chiude Paganelli – anche se la responsabilità di scelta di fronte a certi episodi dovrebbe essere affidata ai direttori di gara prima che ai clubs”.